Il mercato del raffinato va giù, crollano le esportazioni siciliane - QdS

Il mercato del raffinato va giù, crollano le esportazioni siciliane

Anna Li Volsi

Il mercato del raffinato va giù, crollano le esportazioni siciliane

mercoledì 17 Marzo 2010

I dati Istat relativi al 2009 danno il peggiore risultato dell’Isola negli ultimi anni: - 37%. Conferma: la nostra bilancia commerciale dipende dalla lavorazione del petrolio

PALERMO – Bilancia commerciale in negativo a causa del crollo delle esportazioni dei prodotti petroliferi raffinati e la Sicilia cerca sbocco nei mercati orientali. Questa è la panoramica complessiva che si ottiene dall’analisi degli ultimi dati pubblicati dall’Istat in relazione agli scambi commerciali con l’estero. Al termine del 2009 l’Italia ha registrato una variazione del -21,4% rispetto all’anno precedente, un dato che parla da sé circa le palesi difficoltà in cui versa la bilancia commerciale del Belpaese. La flessione delle esportazioni non risparmia nessuna ripartizione geografica, ma l’Italia insulare è in testa con -39,5%. Occorre precisare che il dato in questione è relativo a tutto il 2009, mentre proprio al termine del IV trimestre dello stesso anno è stato registrato un andamento piuttosto stabile, indice forse di un possibile recupero della situazione.
Nel complesso dell’Italia è stato registrato un calo delle esportazioni nei confronti dei Paesi UE, mentre i dati indicano un incremento degli scambi commerciali con Paesi extraUE e del Medio Oriente.
Tornando ad esaminare più da vicino il caso dell’Italia Insulare, i dati mostrano un calo delle esportazioni verso Paesi quali Spagna, Francia e Stati Uniti a fronte invece di un incremento degli scambi con Svizzera, India e soprattutto Cina.
Entrando nel dettaglio regionale, dai dati Istat emerge la performance negativa della Sicilia che nel 2009 ha partecipato alle esportazioni nazionali con una quota del 2,2% (a fronte di 2,7% dello scorso anno) e una variazione percentuale di -37,0.
Sebbene la crisi degli scambi commerciali esteri interessi molteplici settori di attività economica, il crollo più evidente riguarda il coke e i prodotti petroliferi raffinati (-39,2%) di cui la Sicilia è la principale regione esportatrice insieme al Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lombardia e Sardegna. A seguire, diminuiscono anche le esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo, mezzi di trasporto e prodotti tessili.
Nel 2009 la Sicilia ha esportato prodotti petroliferi raffinati per un totale di poco più di 4 miliardi di euro a fronte degli oltre 6 miliardi nel 2008 mantenendo nonostante tutto un saldo positivo. La crisi economica, infatti, ha determinato un forte calo del prezzo del petrolio (sceso fino a 40 dollari al barile) che ora sta progressivamente risalendo assestandosi su valori più nella norma. L’instabilità della situazione non poteva non avere delle ripercussioni sulle regioni italiane, come nel caso della Sicilia, che basano le loro esportazioni proprio su prodotti come coke e petrolio raffinato.
Calano anche le esportazioni siciliane di prodotti chimici, quasi il 50% in meno, mentre riduzioni un po’ più moderate riguardano i prodotti alimentari e di agricoltura, silvicoltura e pesca.
Con un totale di oltre 6 miliardi di euro in prodotti esportati a fronte di 11 miliardi in importazioni, la bilancia commerciale dell’Isola è in negativo anche se non mancano le iniziative volte allo sbocco su nuovi mercati come nel caso della Cina verso cui la Sicilia nel 2009 ha esportato prodotti per un totale di 32 milioni di euro a fronte dei 7 milioni del 2008.
 


L’analisi: vendute meno merci in Francia, Spagna e Nordafrica
 
PALERMO – La crisi degli scambi commerciali della Sicilia, come del resto d’Italia ad eccezione della Liguria, ha visto un calo delle esportazioni soprattutto verso i Paesi dell’Unione Europea e dell’Africa Settentrionale un’area, quest’ultima, che per la particolare vicinanza geografica da sempre rappresenta uno dei principali partner commerciali dell’Isola. I dati Istat rilevano che la Sicilia ha esportato verso i Paesi UE un totale di quasi 3 miliardi di euro a fronte dei 4 miliardi nel 2008. In particolare decremento le esportazioni verso Francia e Spagna a cui l’Isola ha venduto merci rispettivamente per un totale di 547 e 480 milioni di euro, in entrambi i casi cifre ben al di sotto di quanto registrato l’anno precedente.
Scambi commerciali letteralmente in crisi con gli Stati Uniti, paese verso cui la Sicilia ha esportato prodotti, principalmente, petroliferi, pari a 450 milioni di euro nel 2009 e ad oltre 1 miliardo nel 2008. Una partnership commerciale in evidente crisi alla quale l’Isola sta sopperendo cercando di rinforzare partenariati su altri mercati come India e Cina. Infine, in calo anche le esportazioni regionali verso i Paesi extraUE verso cui la Sicilia ha esportato merci per circa 3 miliardi a fronte di quasi 10 miliardi in termini di importazioni.

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