Lavoro, azione Ue a sostegno della mobilità nella ricerca - QdS

Lavoro, azione Ue a sostegno della mobilità nella ricerca

Antonio La Ferrara

Lavoro, azione Ue a sostegno della mobilità nella ricerca

giovedì 18 Marzo 2010

Pubblicato sulla Gurs Ue C284/28 del 25 dicembre 2009 il bando “Marie Curie International”. I beneficiari: enti pubblici e no profit. Scadenza delle domande 25 marzo 2010

PALERMO – Nell’ambito del VII Programma quadro relativo alla ricerca, sviluppo tecnologico ed Innovazione, sottoprogramma Persone è stato pubblicato, sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea C 284/28 del 25 novembre 2009, il bando “Marie Curie International”.
Questo mira a rafforzare la ricerca e i partenariati attraverso scambi di personale di breve periodo ed attività di rete tra le organizzazioni europee di ricerca e organizzazioni di ricerca provenienti da paesi con i quali la Comunità ha un accordo, o sono in processo di negoziazione, e paesi che rientrano nella Politica europea di vicinato (Pev); pertanto rispetto agli altri bandi “Marie Curie” questa nuova azione ha come obiettivo specifico quello di fornire sostegno alle organizzazioni di ricerca per stabilire o rafforzare una cooperazione a lungo termine attraverso la ricerca; in sostanza un programma coordinato e congiunto di scambio di ricercatori per brevi periodi.
Per ciò che riguarda l’attività, i partner sono tenuti a proporre un programma pluriennale congiunto come base comune per la loro collaborazione; questo può includere ricerche comuni e attività di formazione o seminari congiunti, nonché attività di networking.
Le attività dovrebbero essere progettate per sfruttare complementari competenze dei partner e creare sinergie tra loro. Un programma congiunto di scambio potrà essere finanziato per un periodo compreso tra 24 e 48 mesi. Potrà riguardare sia ricercatori sia personale tecnico e direttivo.
La durata massima di ciascun scambio individuale sarà di dodici mesi. Il personale coinvolto nello scambio dovrà essere “distaccato” ovvero mantenere il rapporto professionale con la propria organizzazione e continuare ad essere retribuito durante il periodo all’estero, ed essere reintegrato al termine della mobilità.
I beneficiari del bando possono essere enti pubblici o privati no-profit ed enti che effettuano ricerche.
Relativamente alle modalità di partecipazione le proposte devono essere presentate per via elettronica, utilizzando il servizio Epss.
I candidati possono accedere al servizio Epss tramite questo  collegamento internet www.epss-fp7.org/epss/. 
L’importo disponibile complessivo ammonta a 30.000.000 €.
Il contributo dell’Unione Europea, inoltre, sostiene il personale degli Stati membri o dei Paesi associati “inviato” in uno dei Paesi terzi ammissibili: è prevista un’indennità mensile di € 1.900 a copertura dei costi di viaggio e soggiorno. 
Il termine ultimo per la presentazione dei progetti è il 25 marzo 2010.
 


Regioni premiate per spesa fondi Ue e capacità di creare posti di lavoro
 
Il Comitato delle regioni (Cdr)e dei poteri locali, nel corso di una cerimonia presso la sua sede, conferisce i primi marchi di Regione imprenditoriale europea (Eer) a sei regioni d’Europa che, grazie alla loro visione imprenditoriale, sono già al lavoro per creare occupazione e dare impulso alle rispettive economie locali.
I primi marchi Eer coprono gli anni 2011 e 2012, con tre regioni vincitrici per ciascun anno. Le sei regioni vincitrici sono il Brandeburgo (De), la contea di Kerry (Ie) e la Murcia (Es) per il 2011 e la Catalogna (Es), la regione di Trnava (Sk) e la provincia di Uusimaa/Helsinki (Fi) per il 2012.
Il marchio Eer, lanciato nell’ottobre 2009 dall’allora presidente del Cdr Luc Van den Brande e dall’ex vicepresidente della Commissione europea Günther Verheugen, contribuirà a richiamare l’attenzione del pubblico sul fatto che i programmi economici dell’Unione europea possono generare posti di lavoro e crescita solo se tengono conto delle progettualità e delle strategie esistenti a livello regionale e locale. Questo premio annuale mira inoltre a incoraggiare l’adozione, in tutta Europa, di piani di sviluppo economico regionale che si dimostrino innovativi e creativi.

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