Alluvione di Messina nel 2009. Polemiche sulla ricostruzione - QdS

Alluvione di Messina nel 2009. Polemiche sulla ricostruzione

Massimo Mobilia

Alluvione di Messina nel 2009. Polemiche sulla ricostruzione

martedì 26 Ottobre 2010

Botta e risposta tra il vice presidente del Senato, Nania, e il dg della Protezione civile regionale, Lo Monaco. “Favorite imprese catanesi e snobbate le messinesi”. Replica: “Sono solo cinque”

PALERMO – La ricostruzione dei villaggi colpiti dall’alluvione del 1° ottobre 2009 porta anche una scia di polemiche. “Il commissario delegato per l’emergenza non si occupa di nessun tipo di appalto (sia esso di lavori o di servizi) che riguardino la gestione dell’emergenza Messina. Questi compiti sono affidati alla struttura commissariale ed alle sue articolazioni strumentali compreso il soggetto attuatore sindaco di Messina”, dice il dirigente regionale preposto all’ufficio commissariale per l’emergenza ‘alluvione di Messina 2009’ Pietro Lo Monaco. Una precisazione resasi necessaria dopo le dichiarazioni del vice presidente del Senato, Domenico Nania, nel corso dell’intervento in replica all’informativa di Bertolaso, sulle conseguenze dell’alluvione.
Lo Monaco risponde, in particolare alla domanda sul “perché al danno della calamità naturale si aggiunge anche la beffa che il commissario Lombardo non si rivolge alle risorse istituzionali ed imprenditoriali messinesi, ma a soggetti e imprese soprattutto di Catania?” “In particolare – spiega Lo Monaco – le procedure per l’affidamento dei lavori per la messa in sicurezza delle aree vulnerate sono state, in atto, delegate ai seguenti Enti pubblici: Servizio per la provincia di Messina del Dipartimento Regionale della Protezione civile, Ufficio del Genio Civile di Messina, Provincia regionale di Messina, Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina, Consorzio per le autostrade siciliane”.
“Questi soggetti pubblici hanno firmato complessivamente affidamenti di 52 interventi attraverso procedure negoziate. A ciascuna gara vengono invitate, a rotazione, almeno 10 imprese i cui nominativi sono attinti da un albo appositamente istituito, la cui iscrizione è aperta a tutte le ditte che ne abbiano fatto o ne fanno richiesta. Al momento tale albo è costituito da oltre 500 ditte”.
“Le imprese di Catania e provincia – conclude Lo Monaco -che sono risultate aggiudicatarie sono complessivamente 5”.
Poco prima della proroga dello stato di emergenza per l’alluvione del 1° ottobre 2009, concessa dal Consiglio dei ministri venerdì scorso, il sottosegretario alla protezione civile, Guido Bertolaso, ha detto in Senato che “e persone ancora evacuate sono 2054: 1365 nel comune di Messina, 580 per quel che riguarda Giampilieri, 460 di Scaletta Zanclea, 22 del comune di Itala”.
“Il 94 per cento di queste persone usufruiscono del contributo di autonoma sistemazione, mentre meno del 4 per cento sono assistite in altre strutture”.
Bertolaso ha ricostruito gli eventi alluvionali di un anno fa che hanno provocato 37 morti. Si è poi soffermato sulle risorse “rese immediatamente disponibili per fronteggiare l’evento che risultano essere considerevoli, e ammontano a 139 milioni di euro” ha ricordato sottolineando però che nonostante la rilevanza delle risorse di cui egli stesso aveva riferito con nota trasmessa il 19 ottobre “il commissario delegato, presidente delle Regione sicilianana ha ufficialmente avanzato richiesta di ulteriori risorse economiche, rappresentando che dei 139 milioni di euro, poco più di 115 milioni sono stati già interamente impegnati per interventi infrastrutturali già avviati e completati, mentre 22,5 milioni di euro sono stati utilizzati per l’assistenza alla popolazione e che le somme rimaste a disposizione consentono di continuare a garantire la sola assistenza alla popolazione dei 2054 sfollati. La somma totale necessaria per l’intero programma degli interventi, già svolti e programmati per il prossimo futuro, è valutata dal commissario pari a 320 milioni di euro con una carenza di disponibilità stimata intorno ai 181 milioni di euro”.

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