Sempre più alte le barriere per i disabili - QdS

Sempre più alte le barriere per i disabili

Sempre più alte le barriere per i disabili

giovedì 25 Giugno 2009

Denuncia dell’associazione Coordinamento H e dell’Avofid per i portatori d’handicap siciliani “non collaboranti”. I “ragazzi” dell’Avofid in un sit-in di protesta davanti l’assessorato regionale alla Sanità

PALERMO – Rosella Proietti è mamma di un ragazzo di ventisette anni cerebroleso grave ed è presidente dell’Avofid (Associazione volontari famiglie italiane disabili) da lei fondata dodici anni fa. Con i suoi “ragazzi”, una dozzina di disabili gravi spastici, cerebrolesi, autistici, e gli operatori dell’Avofid è venuta da Villabate, la cittadina alle porte di Palermo dove ha sede l’associazione, sino agli uffici dell’assessorato regionale alla Sanità, per segnalare la situazione in cui versano i disabili siciliani non collaboranti, cioè quelli che a causa delle loro gravi condizioni non sono in grado di spiegare i loro sintomi e di collaborare con i medici. “Sono qui per fare vedere che per i disabili non collaboranti non esistono ospedali dove curarsi, dove fare una tac o una risonanza magnetica. Liliana è una ragazza autistica ed è da ieri che urla per il mal di denti ma nessun dentista, anche a pagamento, è in grado di curarla”. In questi situazioni i disabili non collaboranti dovrebbero essere anestetizzati totalmente per potere intervenire efficacemente su di loro ma, a detta della Proietti, “mancano i centri dove potere eseguire questo tipo di procedure”.
Durante il sit-in di protesta davanti l’assessorato regionale alla Sanità i “ragazzi” dell’Avofid assistiti dagli operatori hanno improvvisato con tanto di materassini alcuni esercizi di fisioterapia. Proietti, infatti, solleva anche un secondo problema, quello relativo alle strutture di fisiokinesiterapia accreditate al trattamento di persone con disabilità gravi. “Il centro dove ci rivolgiamo ci ha annunciato che a breve dovrà sospendere i trattamenti, per mancanza di fondi. Ma questi ragazzi hanno assoluta necessità di fare riabilitazione, grazie ad essa infatti hanno raggiunto risultati che altrimenti sarebbero stati insperati”. La questione era stata sollevata anche da Salvatore Crispi, responsabile del “Coordinamento H per i diritti delle persone con disabilità”, con una nota inviata alla Sanità regionale. “Le persone con disabilità gravi – scrive Crispi – spesso non possono accedere per mancanza di disponibilità di posto nelle strutture accreditate ai sensi della legge nazionale 833/1978, della legge nazionale 104/1992 e della legge della Regione Siciliana 16/1986, per cui esse sono costrette, pur avendo l’accertamento dell’handicap, ai sensi dell’articolo 3 della stessa legge 104/1992, a ricorrere alle strutture in convenzionamento esterno. Ma per riequilibrare e contenere le somme enormi sborsate annualmente dalla Regione nell’ambito del Piano di rientro sono stati posti dei limiti al budget sia delle strutture accreditate sia di quelle in convenzionamento esterno. Per le persone con disabilità vi è stato un disagio reale molto forte, poiché per l’insufficienza dei moduli dei Centri accreditati, sono costrette a rivolgersi alle strutture in convenzionamento esterno, che, vedendosi ridurre il budget, hanno cominciato a non accogliere più le persone con disabilità complessa, a licenziare il proprio personale o a chiedere agli stessi utenti, che hanno bisogno di continuità terapeutica, un contributo integrativo”.
 

Replica dell’assessorato: “Non interrotti servizi di riabilitazione”
 
PALERMO – Sulla situazione di Liliana, disabile non collaborante che soffre di mal di denti da due giorni in quanto non si trova un dentista in grado di curarla, replica Mario Zappia, capo della segreteria tecnica dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo: “A Catania c’è un’unità di dentisti specializzata che si sposta nelle varie province secondo le esigenze. La segnalazione deve partire dall’Asl di competenza”. Più in generale, Zappia fa sapere: “C’è la volontà di creare due centri di eccellenza, uno nella Sicilia occidentale e l’altro nella Sicilia orientale, in cui ci saranno anche delle sale operatorie per portatori di handicap”.
Sulla fisioterapia Zappia tiene a precisare: “A noi non risulta che i servizi di riabilitazione si siano mai interrotti e che ci siano problemi di budget”. Da aggiungere che il decreto sul piano di riordino della sanità varato dall’assessore Russo e all’esame del ministero del Welfare prevedrebbe un aumento complessivo del numero di posti letto pubblici e privati per la riabilitazione. (au)

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