Sembrerebbe un Paradiso terrestre se non fosse per gli atti di vandalismo e di bullismo che rovinano una città così straordinaria. Quotidianamente le vie del centro storico sono popolate da gruppetti di ragazzini, spesso non ancora adolescenti, che, con il loro, chiamiamolo, “modo di fare”, “macchiano” la nostra città.
Spesso si è costretti ad assistere a piccole risse: urla, gestacci, liti.
Una gioventù lasciata vivere per strada, che si affaccia alla vita in modo sbagliato. Naturalmente non si deve fare di tutta l’erba un fascio. Questo è chiaro. Ma purtroppo oggi la realtà è anche questa: una società che mostra “baby-bulli”.
La sicurezza fino ad oggi mancata e tanto sospirata dai catanesi, arriverà sabato 1 agosto 2009.
Il sindaco del Comune di Catania, Raffaele Stancanelli, per garantire la sicurezza del territorio e per tutelare l’incolumità dei cittadini, ha emanato sei ordinanze contro: atti di bullismo e atteggiamenti violenti, prostituzione, incuria e degrado, campeggio abusivo in aree attrezzate, accattonaggio molesto, atti vandalici e deturpamento di edifici e manufatti.
Sono previste sanzioni pecuniarie fino a euro 500 e risarcimento danni al Comune. Se si riuscirà a fermare l’inciviltà degli adulti forse ci sarà la speranza di sconfiggere quella giovanile. I giovani sono il nostro futuro.
“Sono vietati in tutto il territorio comunale gli atti e i comportamenti, anche dovuti all’abuso di alcool o di stupefacenti, che si concretizzano in azioni di violenza, di vandalismo e di molestia; sono vietati gli atti vessatori, intimidatori e persecutori nei confronti di terzi, in particolare se posti in essere in aggregazioni di giovani, abitualmente riuniti in un medesimo luogo e che manifestano aggressività di gruppo e di intralcio all’ordinata, civile e serena convivenza urbana. Ferme restando le eventuali conseguenze di tali condotte sotto il profilo penale o amministrativo, le violazioni alla presente ordinanza comportano nei confronti dei soggetti responsabili l’applicazione di una sanzione pecuniaria da euro 50 a euro 500 oltre all’eventuale risarcimento del danno sopportato dal Comune, con facoltà, per i responsabili delle attività fonte e causa dei fatti degenerativi sopraindicati, di estinguere l’illecito amministrativo con il pagamento della sanzione in misura ridotta di euro 400”.