Stop a "Decontribuzione Sud", la Sicilia rischia la crisi

Stop a “Decontribuzione Sud”, la Sicilia rischia la crisi. Cgil: “Ennesima beffa all’Isola”

Stop a “Decontribuzione Sud”, la Sicilia rischia la crisi. Cgil: “Ennesima beffa all’Isola”

Hermes Carbone  |
lunedì 06 Maggio 2024

La denuncia del sindacato: "Il Governo Meloni azzoppa il Mezzogiorno, si rischia grosso".

Dal prossimo primo luglio arriverà lo stop alla “Decontribuzione Sud”, la misura di incentivi attiva per chi assume nel meridione. Lo sgravio sui contributi influisce nelle casse dello Stato per 3,3 miliardi di euro all’anno, ma sparirà dalla lista dei benefici finché la misura non sarà nuovamente autorizzata dall’Unione Europea, come ha confermato anche il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto.

Al momento, però, il mancato rinnovo della misura rischia di assestare un ulteriore gravissimo colpo all’economia di tutto il Sud Italia.

Stop a “Decontribuzione Sud”, danno anche per la Sicilia

Solo in Sicilia, risultano coinvolte oltre 3mila imprese e 100mila lavoratori assunti con contratti di diversa tipologia. “Decontribuzione Sud” è un provvedimento che si applica già dal 2021 a oltre 3 milioni di lavoratori dipendenti in tutto il Sud Italia. A beneficiarne sono però migliaia di imprese che, nonostante le difficoltà logistiche, hanno scelto comunque di investire nel meridione.

Con lo stop al contributo, reso ufficiale tramite Decreto legge il 3 maggio e a quanto pare senza alcuna consultazione preventiva con le parti sociali, il Governo intende provare a riequilibrare i conti già dissanguati per gli ingenti investimenti effettuati nel settore degli armamenti. Il rischio, però, è che alcune aziende possano non reggere l’urto della cancellazione della misura e avviare una campagna di licenziamenti di massa.

“Si rischia una crisi produttiva”

Per le opposizioni si tratta di una “scelta scellerata”, che viene solo minimamente compensata dai provvedimenti del decreto Coesione. Secondo il governo la misura straordinaria va autorizzata semestralmente da Bruxelles e quella del 30 giugno è soltanto una scadenza intermedia dell’autorizzazione comunitaria. Di fatto, però, non vi è al momento certezza rispetto a quelle che saranno le misure adottate in seguito, con un tavolo tecnico che dovrà trovare l’accoglimento delle soluzioni proposte.

Resta quindi tutto in alto mare e a essere preoccupate sono soprattutto le aziende. Per il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, “con lo stop a ‘Decontribuzione Sud’ che prevede gli sgravi fiscali per le imprese meridionali, si ripete uno schema già noto: il governo Meloni che azzoppa il Mezzogiorno con il rischio concreto di una severa crisi produttiva e occupazionale e il governo Schifani che tace”.

“Soltanto adesso sono usciti i testi definitivi e abbiamo avuto contezza di questo ulteriore scippo per la Sicilia – spiega Mannino – e vorremmo capire che fine faranno queste risorse che verranno recuperate per l’abolizione della misura di sostegno alle aziende. Rischia di essere solo un’ulteriore beffa per l’Isola dopo i tagli che il Governo Meloni continua a fare verso il Sud”.

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Immagine di repertorio

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