Qualità della vità: dall’ambiente all’occupazione, il Mezzogiorno raschia il fondo di ogni classifica - QdS

Qualità della vità: dall’ambiente all’occupazione, il Mezzogiorno raschia il fondo di ogni classifica

Paola Giordano

Qualità della vità: dall’ambiente all’occupazione, il Mezzogiorno raschia il fondo di ogni classifica

mercoledì 10 Gennaio 2024

Anche la Commissione Ue boccia il Sud Italia. Palermo si piazza tra le peggiori città a livello continentale

PALERMO – Se un indizio è un indizio e due indizi sono una coincidenza, secondo il principio investigativo della celebre scrittrice di gialli Agatha Christie, tre indizi fanno una prova. Parafrasando questa citazione, se due classifiche che bocciano il Sud Italia sono una coincidenza, la terza non è altro che una conferma.

Dopo le sonore stroncature incassate dal Mezzogiorno prima nella 25^ edizione dell’indagine sulla qualità della vita di ItaliaOggi-Ital Communications (in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma) e poi nella 34^ edizione dell’indagine del Sole 24 Ore, anche la graduatoria realizzata dalla Commissione europea sui territori più vivibili boccia senza appello il Sud Italia, Sicilia compresa.

Giunto alla sesta edizione, il “Report on the quality of life in European cities 2023”, condotto da Ipsos – su richiesta della Direzione generale della Politica regionale e urbana della Commissione europea – ha indagato la soddisfazione degli abitanti di 83 città in Unione europea (incluso il Regno Unito), Paesi dell’Associazione europea di libero scambio (Efta), Balcani occidentali e Turchia, rispetto a una serie di aspetti della vita cittadina, come l’inclusione, la solitudine, l’occupazione, la sicurezza, l’alloggio, l’ambiente, i trasporti, la cultura, i servizi cittadini e la corruzione, attraverso interviste effettuate tra gennaio e aprile 2023 ad un campione di 71.153 persone (almeno 839 residenti per città). A “rappresentare” l’Italia sono – in ordine alfabetico – le città di Bologna, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Verona.

Palermo è la città europea dove si vive peggio

Nella classifica generale il poco invidiabile primato di città in cui si vive peggio spetta proprio a un’italiana: la nostra Palermo è la città europea in cui i cittadini soddisfatti di vivere nel proprio territorio sono meno rispetto alle altre (62 per cento, contro il 95 per cento di Danzica, in Polonia, che si piazza in top ten, insieme, tra le altre, a Zurigo, Copenhagen, Stoccolma e Ginevra). In Italia, così come in Turchia e Grecia, si osservano le maggiori differenze intra-Paese: le percentuali di residenti soddisfatti della città in cui vivono oscillano tra l’89 per cento di Verona e il 62 per cento di Palermo, con una differenza di 27 punti percentuali. La siciliana è in “buona compagnia”: anche l’altra città del Mezzogiorno, Napoli, con il 66 per cento, si piazza in fondo alla classifica (terzultima, a pari merito con Tirana).

Palermo ultima in tutte le gradutorie settoriali

Palermo è ancorata alle ultime posizioni praticamente in tutte le graduatorie settoriali: dalla vivibilità delle città per le persone anziane a quella per le famiglie con bambini piccoli, dalla soddisfazione dei trasporti pubblici a quella degli spazi verdi, della pulizia degli ambienti o, ancora, del livello di rumore nella propria città, passando per la facilità con cui si trova un buon lavoro nella propria città, per la soddisfazione sul tempo necessario per ottenere una soluzione da parte della pubblica amministrazione locale della città e, non ultimo, per la percezione dell’esistenza di corruzione in quest’ultima, la lista è lunga.

“Incoraggio fortemente – scrive Elisa Ferreira, commissaria europea per la Coesione e le Riforme, nella prefazione del Rapporto – i decisori politici a ogni livello a leggere questo documento e trarne beneficio”.

Un appello che le città del Sud Italia dovrebbero recepire perché “la qualità della vita – prosegue Ferreira – dipende in modo cruciale dalle comodità e dalle opportunità del luogo in cui viviamo. Le comodità e le opportunità non nascono per caso: lo sforzo intelligente da parte delle città europee è fondamentale. E la politica di coesione europea li sostiene, come parte della nostra missione volta a garantire che nessuno spazio venga lasciato indietro”.

Una storia che si ripete ormai da anni

Le performance delle siciliane nelle due ormai consuete classifiche sulla qualità della vita – ItaliaOggi e Sole 24 Ore – confermano un trend negativo che non accenna a modificarsi.

Limitatamente alle tre città metropolitane dell’Isola, Palermo è stabilmente arroccata al 98° posto secondo l’indagine di ItaliaOggi-Ital Communications, mentre Catania scende di una posizione (passando da 102^ a 103^) e Messina precipita addirittura di nove gradini: era 96^ nel 2022, è 105^ nel 2023. Ultima tra le ultime resta la calabrese Crotone, mentre Napoli – pur risalendo cinque posizione – si ferma alla 99^.

Analoga la fotografia scattata dal Sole 24 Ore: il capoluogo regionale scivola di ben sette gradini per fermarsi alla 95^ posizione, Catania ne perde una e si piazza 92^, Messina resta ferma alla 89^. La maglia nera va sempre ad una città meridionale, Foggia, mentre Napoli retrocede di sette posizioni e piomba alla 105^.

Andando a guardare i risultati parziali nelle classifiche di settore, non ci sono grosse sorprese. Nella graduatoria di ItaliaOggi relativa alla dimensione “Affari e lavoro”, le tre città metropolitane dell’Isola si ritrovano una dopo l’altra a raschiare il fondo: Catania è 101^, Palermo 102^ e Messina 103^. Secondo l’indagine della Commissione europea, a Palermo solo il 4 per cento degli abitanti pensa che sia facile trovare un buon lavoro in città. Napoli la segue a ruota al penultimo posto con l’11 per cento.

Se questi possono sembrare risultati pessimi, quelli legati all’ambiente confermano che al peggio non c’è mai fine. Palermo, sempre secondo ItaliaOggi, è 102^, mentre Messina è penultima, in buona compagnia con Catania che è ultima. Scenario pressoché identico a quello che si rileva scorrendo la classifica dell’indicatore “Ecosistema urbano” presente nell’indagine del Sole 24 Ore: Catania e Palermo sono entrambe ultime, mentre Messina è 98^. Per la serie tre indizi fanno una prova, sulla base del Report europeo, i palermitani soddisfatti degli spazi verdi presenti in città sono solo il 34 per cento, contro un grado di soddisfazione che a Ginevra – al primo posto della classifica – arriva al 94 per cento.

Questi sono solo alcuni esempi che confermano quello che da anni è sotto gli occhi di tutti: il Mezzogiorno – e la Sicilia – non è ancora un territorio vivibile.

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