Via libera al Piano regolatore del porto di Messina, da qui riparte il rilancio della città - QdS

Via libera al Piano regolatore del porto di Messina, da qui riparte il rilancio della città

Via libera al Piano regolatore del porto di Messina, da qui riparte il rilancio della città

venerdì 26 Luglio 2019

Alle battute finali un iter avviato nel 2007. Il sindaco De Luca: pronti 200 milioni di investimenti. Passaggio fondamentale per l’avvio di progetti centrali nel futuro della Città dello Stretto

MESSINA – Con l’accordo del 2014 sembrava si fosse a una svolta, ma per vedere approvato il Piano regolatore generale del porto ci sono voluti altri cinque anni. Il via libera del Consiglio regionale urbanistico segna adesso un passaggio fondamentale per l’avvio di tutta una serie di investimenti per il rilancio economico della città, che non può partire se non dal suo fronte mare.

Soddisfazione hanno espresso il sindaco Cateno De Luca e il commissario dell’Autorità portuale, Antonio De Simone, che daranno tutti i dettagli del provvedimento durante la conferenza stampa congiunta prevista per questa mattina. De Simone in particolare fin dal suo insediamento ha ritenuto prioritario spendersi per portare a termine l’iter del Prp, sottolineando a ogni occasione la rilevanza di questo strumento di pianificazione per lo sviluppo di importanti aree della città.

L’iter per l’approvazione del Piano era stato avviato nel 2007 dopo un lungo lavoro di redazione che faticava a stare dietro ai cambiamenti di prospettiva che intanto la città viveva e arenatosi tra l’altro su conflitti di competenza su alcune aree, superati con l’accordo interistituzionale del 2014 con l’ormai estinto Ente porto e la Regione Sicilia che si impegnava a istruire la Valutazione ambientale strategica nel più breve tempo possibile. La burocrazia ha fatto la sua parte per rallentare il tutto, mentre la lunga interlocuzione con l’Amministrazione comunale è passata dai momenti critici con l’Esecutivo guidato da Renato Accorinti al ricostruito clima collaborativo con l’attuale Giunta De Luca.

“Con il Piano regolatore portuale – ha detto il primo cittadino – si sboccheranno oltre 200 milioni di investimenti pubblici e privati che rappresenteranno la rinascita della città di Messina. Adesso anche la Zona economica speciale, tanto agognata dal nostro territorio, potrà essere attuata, si potrà riqualificare l’intero waterfront e rilanciare l’ex Cittadella fieristica con opere al servizio del turismo e del crocierismo ricollegando la città con il suo mare”.

Dopo la riunione di gennaio a Palermo, quando sembrava imminente l’approvazione, l’Autorità portuale ha dovuto fare gli ultimi aggiustamenti, in relazione a delle specifiche sulle Aree Zps o Sic e sul Piano dei rifiuti, che non poteva contrastare con il Prg della città. Di questo aveva tenuto conto nella sua relazione anche l’architetto Francesca Moraci, che nel 2016 ha redatto il rapporto per la Vas insieme a Francesco Karrer. Con questa pianificazione, integrata al progetto del nuovo porto di Tremestieri che è stato avviato senza Prgp ma con i poteri speciali, è venuto a diminuire il carico inquinante nella città e le navi hanno un loro sistema di smaltimento.

Il via libera del Prgp significa potere avviare finalmente la riqualificazione della Zona Falcata, cominciando dalle bonifiche per le quali la Regione dovrà destinare ingenti somme. Se non si ha chiaro il quadro delle destinazioni d’uso delle aree non si può neppure sapere che tipo di bonifica avviare e in relazione a quali sostanze predisporre i progetti, perché un conto è se su un terreno si vuole edificare, un altro se si prevede un parco giochi.

Ben più rilevanti erano state le prescrizioni imposte in precedenza a cui l’Ente di via Vittorio Emanuele ha adempiuto già un anno fa. Le modifiche chieste riguardavano l’esclusione dal Piano delle aree della Marina militare e la riduzione della volumetria complessiva della Fal3 del Prgp, passata così da 250 mila metri cubi a 56 mila, e concordata precedentemente tra Authority e Comune.

Negli incontri dei mesi scorsi tra i due Enti si è riavviata un’intesa che nei cinque anni precedenti si era interrotta. Si sono stabilite una serie di azioni e progetti di sviluppo, per i quali risulta fondamentale avere uno strumento regolatore a cui fare riferimento. Gli interventi programmati hanno per buona parte una copertura finanziaria e sono inseriti nel Piano triennale aggiornato e approvato in sede di Comitato portuale.

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