Tra le motivazioni che gli scontrini sono divenuti un "mero documento commerciale"; ma anche che la carta usata per stamparli ha un "non trascurabile impatto ambientale"
Addio all’obbligo per i negozianti di stampare gli scontrini cartacei se il cliente paga con strumenti elettronici tipo bancomat o carta. Questa la proposta di Fratelli d’Italia, inserita in una risoluzione che oggi è al vaglio della commissione Finanza della Camera dei deputati. Tra le motivazioni che gli scontrini sono divenuti un “mero documento commerciale”; ma anche che la carta usata per stamparli ha un “non trascurabile impatto ambientale”.
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Il testo e la proposta di Fratelli d’Italia: addio agli scontrini
La proposta è stata presentata a prima firma dal deputato di Fratelli d’Italia Saverio Congedo, che ricorda: “la trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri” lo scontrino fiscale è diventato “nella maggior parte dei casi” un “mero documento commerciale”. Se i negozianti inviano automaticamente i dati al Fisco, non sono tenuti a registrare e certificare le entrate con scontrini cartecei.
Nonostante la riforma nel 2016 sui pagamenti elettronici, il governo aveva deciso di far stampare comunque gli scontrini cartacei per tutti i pagamenti digitali. Secondo Fratelli d’Italia: “ancora oggi molte transazioni minori comportano l’emissione di un documento cartaceo di natura meramente commerciale tramite i registratori di cassa”.
La spinta ambientalista nella proposta: “enorme produzione di carta e abbattimento di alberi”
Ma c’è anche una spinta ambientalista in questa proposta del partito di Giorgia Meloni: “La carta utilizzata per gli scontrini fiscali non può essere smaltita come la carta comune, in quanto non si tratta di pura cellulosa, ma sono in essa presenti additivi chimici che la rendono non riciclabile”, si legge nel testo.
Produrre scontrini “comporta, oltre all’abbattimento degli alberi necessari alla produzione della carta, anche l’utilizzo di enormi quantità d’acqua”, e l’intero procedimento ha un “non trascurabile impatto ambientale”.
Cosa cambia se la proposta sull’addio agli scontrini passa
Ma cosa cambia se la proposta viene approvata? La risoluzione (che non è una proposta di legge) se viene approvata, è una richiesta non vincolante al governo Meloni di intervenire. Chiaro che, provenendo dal primo partito della maggioranza di centro-destra avrà un peso non indifferente.
In questo caso, il governo potrebbe fare in modo che dal 2026 lo scontrino sarà obbligatorio soltanto per chi paga in contanti. Ma comunque, dal 2027, bisognerebbe obbligare i commercianti a dotarsi di strumenti che possano memorizzare e trasmettere tutti i pagamenti al Fisco.