Agrigento, duro botta e risposta sulla trasparenza e Tasi - QdS

Agrigento, duro botta e risposta sulla trasparenza e Tasi

Agrigento, duro botta e risposta sulla trasparenza e Tasi

venerdì 24 Gennaio 2020

L’assessore al Bilancio, Cuzzola: “In ogni delibera prospetto di raccordo con la spesa sostenuta”. L’ex consigliere Di Rosa (“Mani libere”) ha lanciato un appello all’Amministrazione Firetto

AGRIGENTO – L’ex consigliere comunale Giuseppe Di Rosa ha chiesto maggiore trasparenza all’Amministrazione Firetto.

Il principio di trasparenza è stato introdotto dalla legge numero 15 del 2005 e stabilisce l’obbligo per tutte le Pubbliche amministrazioni di rendere visibile e controllabile all’esterno il proprio operato. In sintesi, la trasparenza contribuisce a rendere conoscibile l’azione amministrativa, una condizione su cui ogni organo di governo dovrebbe fondare la propria attività pubblica.

Di Rosa, attuale coordinatore del movimento “Mani libere”, ha invitato il sindaco Lillo Firetto, prossimo alla conclusione del mandato, a rendere noto ai cittadini a quanto ammontano, e come sono stati spesi, gli introiti della Tasi dal 2015 in poi.

La Tasi è un’imposta comunale sui servizi indivisibili del Comune, ovvero i servizi che l’Ente eroga a beneficio dei cittadini che abitano nel territorio. Tra i servizi indivisibili sono comprese le spese per la manutenzione delle strade, dei marciapiedi, l’illuminazione pubblica, il contenimento del fenomeno del randagismo con il canile o rifugio comunale e tanti altri normali servizi da città a vocazione di civiltà.

“È giusto – ha detto Di Rosa – che il sindaco renda noto quali dei servizi indivisibili siano stati erogati a favore dei cittadini di Agrigento che hanno pagato la Tasi dal 2015 in poi, indicando per ciascuno di essi i relativi costi che ha sostenuto con il gettito dell’imposta”.

Subito pronta la risposta da parte dell’assessore al Bilancio Francesco Cuzzola: “Già dalla lettura dell’incipit del comunicato di Di Rosa si evidenzia poca conoscenza dell’argomento su cui si chiede un’operazione di verità. Innanzitutto, l’imposta Tasi è un obbligo previsto dal legislatore nazionale in capo al Comune. Detto ciò, per verificare la verità basterebbe semplicemente leggere le delibere di approvazione delle aliquote, per evidenziare quali sono i servizi indivisibili finanziati con il gettito della stessa. In ogni delibera vi è un prospetto di raccordo con la spesa sostenuta dal Comune. Come dire, si parla senza leggere”.

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