Albo dei formatori, pubblicato il secondo elenco - QdS

Albo dei formatori, pubblicato il secondo elenco

Michele Giuliano

Albo dei formatori, pubblicato il secondo elenco

domenica 10 Gennaio 2021

Ad esso si potrà attingere in caso di impossibilità a trovare personale tra quelli “storici”. La Regione vara l’elenco di coloro i quali hanno le carte in regola per l’assunzione

PALERMO – Come ogni anno, è giunto il momento della pubblicazione del secondo elenco degli operatori della formazione professionale. Si tratta della lista di tutti coloro in quali non sono ascrivibili al primo, quello dei dipendenti storici della formazione, perché mancano dei requisiti necessari, in particolar modo dell’assunzione a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008.

Il nuovo elenco registra 5.970 iscrizioni, mentre solo in 8 non sono stati ammessi. Si tratta dell’elenco introdotto perché era necessario, nel rispetto delle norme, dare la possibilità a tutti di iscriversi, pur mantenendo le tutele del gruppo.

Il vecchio albo ad esaurimento, infatti, era stato pensato per “proteggere” tutti coloro che hanno lavorato nel settore a tempo indeterminato prima del 31 dicembre 2008, ma che ha visto nel tempo l’inserimento continuo di nuovi nominativi, a volte anche di persone che si trovano già in pensione o, al contrario, nel 2008 erano ancora così giovani da non essere neanche in età lavorativa.

Presentato al suo nascere come strumento per la selezione del personale, allo scopo di tutelare i lavoratori che rispondevano a tutti i requisiti richiesti, e quindi sfoltire l’enorme massa di operatori che orbitano intorno al mondo dei corsi di formazione, ha via via nel tempo perso senso e finalità. Lo ha detto anche il Tar, che ha accolto il ricorso di una serie di lavoratori esclusi proprio a causa della propria data di assunzione. “L’iscrizione all’albo della formazione professionale – hanno detto i giudici – non può essere limitata a determinate categorie di soggetti, né subordinata a requisiti che nella legge non trovano riscontro. L’albo è stato istituito con una legge regionale, ed è la stessa che ne disciplina i presupposti per l’iscrizione”. Da qui la scelta di creare due elenchi, così come previsto anche dalla riforma della formazione professionale, varata lo scorso dicembre, che proprio durante il lockdown della scorsa primavera ha previsto l’aggiornamento dei dati da parte degli iscritti. Il mancato invio dei dati ha significato rinuncia definitiva.

E i numeri si sono parecchio ridimensionati: dai vecchi 8 mila si è scesi a 5 mila iscritti. Il discrimine, rispetto a prima, è dato dall’impossibilità di rimanere in lista se già impegnati in un’altra attività lavorativa a tempo pieno. Il nuovo elenco è piuttosto scarno: per singolo nominativo sono indicati soltanto il luogo di nascita e il titolo di studio, ignorando il livello e l’anzianità di servizio, elementi fondamentali per rendere l’albo veramente leggibile e fruibile. È stato un percorso segnato da parecchie polemiche, legate anche al fatto che la procedura sia stata resa possibile nel pieno del periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria da covid-19, quando non era possibile rivolgersi ad alcuno per un eventuale aiuto per procedere all’inserimento dei dati, per i quali era necessario essere in possesso di computer, scanner e connessione internet; d’altra parte, per gli interessati è fondamentale rimanere all’interno dell’elenco, perché agli attuali iscritti, sebbene l’albo debba considerarsi ad esaurimento, si applicheranno, fino al 2030, le tutele già in vigore, garantendo quindi la priorità assunzionale per quanti regolarmente registrati e con data di assunzione antecedente il 31 dicembre 2008, data di blocco delle assunzioni stabilita dall’allora governo regionale del presidente Raffaele Lombardo. Per il mantenimento dell’iscrizione all’Albo, scatterà poi l’obbligo di aggiornamento professionale, i cui criteri, tempi e modalità saranno successivamente comunicati dall’amministrazione.

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