La sanità siciliana continua a finire al centro degli scandali giudiziari. Da una parte, l’immagine di un sistema non all’altezza delle aspettative che nel 2025 è lecito avere da parte dell’utenza, dall’altro quella di un’eterna mangiatoia che mette insieme affaristi di ogni risma.
L’ultima indagine della procura di Palermo, che potrebbe portare anche ad arresti illustri, conferma come il settore che ruota attorno alla salute resti uno di quelli più permeabili ai rapporti illeciti tra politici, funzionari pubblici e imprenditori. Di questo perlomeno è convinta la procura guidata da Maurizio De Lucia.
Nell’inchiesta ci sono nomi eccellenti – come Totò Cuffaro e Saverio Romano – e altri meno noti, tutti uniti, secondo la tesi degli inquirenti, dalla disponibilità a scambiarsi favori ottenendo utilità reciproche. Dal clientelismo, che in Sicilia continua a essere un viatico per la conferma del consenso elettorale, alle ricche commesse pagate dalla pubblica amministrazione.
L’ausiliariato a Siracusa
Tra le contestazioni dei magistrati c’è quella riguardante la gara d’appalto per il servizio di ausiliariato all’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa.
A essere indagati a vario titolo sono Alessandro Caltagirone, prima commissario e poi dirigente generale dell’Asp, il leader della Dc Totò Cuffaro, l’ex ministro Saverio Romano, e poi Mauro Marchese e Marco Dammone – rispettivamente rappresentale legale e funzionario commerciale della Dussmann Service –, nonché l’amministratore della Euroservice Sergio Mazzola. Coinvolti anche Antonio Abbonato, legato alla Dc e assistente parlamentare, e il calabrese Ferdinando Aiello, in passato deputato di Sel.
Il primo capo d’accusa riguarda il reato di corruzione per atti contrati ai doveri d’ufficio nell’ambito della gara d’appalto che sarebbe andata alla Dussmann nell’ambito di un rapporto illecito che avrebbe avvantaggiato Cuffaro, nella misura in cui quest’ultimo avrebbe ottenuto il miglioramento delle condizioni contrattuali di due dipendenti da lui segnalati. A fare da intermediario sarebbe stato Abbonato.
La Dussmann, inoltre, avrebbe anche dato il proprio sta bene a concedere subappalti “a ditte che sarebbero state indicate dai correi”, promettendo anche di aumentare il “valore delle prestazioni e del volume dei lavori per cui la medesima azienda si sarebbe rivolta alla ditta di Euroservice”.
Ciò avrebbe avvantaggiato Mazzola, in qualità di comproprietario della Euroservice. Mazzola sarebbe stato portato all’attenzione di Marchese e Dammone – figure legate a Dussmann – dall’ex ministro Saverio Romano.
Al centro del rapporto corruttivo instaurato da Marchese e Dammone ci sarebbe stata – si legge nella richiesta di misura cautelare – “la promessa di assunzioni, contratti, subappalti, e altri vantaggi patrimoniali” che sarebbero stati offerti ed elargiti “in più occasioni”.
Gli interrogatori preventivi
L’inchiesta della procura palermitana, che ha affidato le indagini al Ros dei carabinieri, è estesa e tira in ballo altri personaggi del mondo della sanità – come l’attuale dirigente generale dell’Azienda ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, Roberto Colletti – e non solo. È il caso del deputato regionale della Dc Carmelo Pace ma anche di Giovanni Tomasino, attuale direttore generale del Consorzio di Bonifica della Sicilia Occidentale.
Prima di scoprire se il giudice per le indagini preliminari disporrà le misure cautelari sarà necessario attendere l’esito degli interrogatori preventivi a cui gli indagati avranno il diritto di sottoporsi. Si tratta di una delle novità introdotte con la riforma Cartabia.
La replica di Dussman
“Relativamente alle notizie di stampa, Dussmann si dissocia in maniera energica dai fatti riportati e assicura alle autorità competenti la massima collaborazione nelle indagini. Riteniamo, inoltre, opportuno fornire alcune precisazioni.
- A Dussmann non è stato notificato alcun atto inerente alle indagini in corso.
- Dussmann adotta da sempre rigidi standard di comportamento etico, trasparenza e conformità alle normative vigenti, in linea con il proprio Codice di Condotta e con le policy internazionali di Compliance & Integrity.
- Dussmann ribadisce la propria assoluta estraneità a qualsiasi condotta illecita e la piena fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine.
Dussmann continuerà a operare con la consueta correttezza e professionalità, confermando il proprio impegno a mantenere i più alti standard di legalità e integrità nella gestione di tutti i rapporti con enti pubblici e privati.”
I nomi degli indagati
Questo l’elenco completo degli indagati: Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello, Paolo Bordonaro, Alessandro Caltagirone, Roberto Colletti, Salvatore Cuffaro, Marco Dammone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Antonio Iacono, Mauro Marchese, Carmelo Pace, Vito Raso, Francesco Saverio Romano, Paolo Emilio Russo, Giovanni Tomasino, Alessandro Vetro.

