Rosario Livatino, vittima di mafia, e Matteo Messina Denaro, uno dei boss più spietati di sempre: una coincidenza caratterizza il giorno dell'arresto del latitante.
“L’arresto di Messina Denaro dopo trent’anni di latitanza, proprio nei giorni dell’esposizione della camicia intrisa di sangue di Rosario Livatino, giudice ucciso dalla mafia nel 1990, non può essere ascritto ad una mera casualità”.
Una strana circostanza, come il fatto che l’arresto di Matteo Messina Denaro sia avvenuto a 30 anni esatti da quello di Totò Riina. A sottolineare la coincidenza è il giurista cattolico Alberto Gambino, Prorettore vicario nell’Università Europea di Roma, che ha accolto la reliquia del Beato Livatino.
Messina Denaro, l’arresto e l’esposizione della camicia di Livatino
“La testimonianza di un uomo giusto e martire influenza con il suo esempio l’andamento della storia, che si realizza non ineluttabilmente ma attraverso comportamenti, passioni e scelte umane che segnano l’orizzonte del cammino dell’umanità nella storia”, osserva il giurista.
“La storia è segnata dalla mano della Provvidenza e, per i credenti, – dice Gambino – il pellegrinaggio della reliquia del beato Livatino mentre viene catturato il più spietato dei boss stragisti, non può essere ascritto a mera casualità”.