Nel caso delle statistiche che raccontano il lavoro svolto nelle commissioni
Le polemiche che hanno attraversato il Parlamento siciliano nell’ultimo anno, a partire dallo scandalo mancette, non hanno contribuito di certo a far recuperare fiducia nella politica regionale.
Chiedersi cosa facciano gli onorevoli quando si trovano all’Ars – in quella che da tradizione è un’attività da settimana cortissima, che quasi mai vai oltre i tre giorni – resta una di quelle domande che si porta dietro una serie di pregiudizi che non di rado si rivelano fondati.
Tuttavia si può provare a metterli alla prova passando dai dati numerici. Come nel caso delle statistiche che raccontano il lavoro svolto nelle commissioni.
La relazione
La fotografia di ciò che è stato il 2024 nelle sette commissioni legislative permanenti e nelle due speciali – tutte composte da gruppi ristretti di deputati, in rappresentanza di maggioranza e opposizione – è racchiuso in una ventina di pagine della relazione sullo stato dell’amministrazione pubblicata dagli uffici del segretariato generale dell’Ars.
I dati fanno riferimento al periodo che va da gennaio alle prime settimane di dicembre e non tengono conto, dunque, dei giorni in cui all’ordine del giorno c’è stata la discussione della legge finanziaria, che l’Ars in questa legislatura è tornata, dopo tempo immemore, ad approvare in tempi utili a evitare l’esercizio provvisorio.
I dati generali
A livello complessivo, nel 2024, le commissioni si sono riunite 385 volte, per un tempo complessivo che ha superato le 508 ore. Da tale attività sono venuti fuori 39 pareri ai disegni di legge che – in tutto sono stati 170 – che l’Ars assegna alle commissioni con l’obiettivo di esaminarne i contenuti ed eventualmente apportare modifiche.
Dalle commissioni sono stati esitati 34 ddl con destinazione l’Aula, sede ultima in cui i testi devono essere approvati per diventare leggi della Regione.
In un caso – il ddl che punta a intervenire sull’utilizzo di telefonini e altri apparecchi elettronici da parte dei bambini di età inferiore a 12 anni – si è lavorato al cosiddetto ddl voto, proposta che, una volta votata, va inviata al Parlamento nazionale per chiederne l’esame.
Tra i compiti delle commissioni ci sono anche quello di dare pareri sugli atti del governo e quello di svolgere audizioni di figure che a vario titolo possono fornire un contributo utile. Nel 2024 il totale dei pareri resi è stato di 45, mentre 230 sono state le audizioni. Le commissioni, inoltre, hanno approvato nove risoluzioni, atti di indirizzo politico nei confronti del governo.
Il dettaglio
Con la dovuta premessa per cui le singole commissioni sono chiamate a occuparsi di materie diverse, con differenti gradi di coinvolgimento nelle tematiche affrontate dalla politica, la relazione fornisce dati sull’operatività dei singoli organismi.
La prima commissione, quella dedita agli Affari istituzionali, nel 2024 si è riunita 69 volte, svolgendo 15 audizioni. In totale sono stati 24 ddl assegnatele, mentre più contenuti i numeri riguardanti i ddl su cui è stato espresso un parere e quelli che dopo l’esame sono tornati in Aula: due e sei. Di quelli mandati in Aula, nel corso dell’anno solo uno è divenuto legge.
Tra i temi affrontati in prima commissione ci sono stati la riforma dell’ordinamento della dirigenza regionale, il voto a distanza, la promozione della parità retributiva di genere con la proposta di stilare un elenco delle imprese virtuose, il tentativo (fallito) di reintrodurre l’elezione diretta nelle Province e poi norme che interessano gli enti locali, tra interventi sulle condizioni di incompatibilità e ineleggibilità, indennità e concessione di permessi. Approvato il ddl per l’istituzione dei consigli comunali dei giovani.
La commissione del bilancio
La seconda commissione è quella dedicata al Bilancio. L’organismo, oltre ad avere un ruolo fondamentale in materia di finanziaria e di riconoscimento dei debiti della Regione, dà pareri sulla copertura economica dei disegni di legge che implicano spese per la pubblica amministrazione. Nel 2024, la commissione ha svolto 55 sedute per quasi 70 ore di lavoro e ha espresso pareri su 19 ddl. Sedici sono state le audizioni.
Il focus della terza commissione sono le Attività produttive. L’anno passato si sono tenute 37 sedute, nel corso delle quali hanno trovato spazio 25 audizioni.
La commissione si è occupata di temi come la gestione delle cave, il riordino dei consorzi di bonifica, la promozione dell’artigianato di qualità e ha poi espresso diversi pareri tra cui quello riguardante l’istituzione dell’albo dei fornitori di foraggio.
Di più – 56 per l’esattezza – sono state le sedute in quarta commissione, a cui spettano le tematiche riguardanti l’Ambiente e il Territorio. Se 24 sono stati i ddl assegnatele per essere esaminati, due hanno concluso l’iter per essere trasmessi all’Aula e uno è diventato legge.
La commissione ha svolto 53 audizioni, mentre ha rilasciato dieci pareri su atti del governo. Tra questi c’è quello sul piano regionale dei rifiuti, un passaggio che in un primo tempo non sembrava necessario considerati i poteri speciali concessi dal governo nazionale al presidente della Regione, ma che Schifani ha comunque voluto richiedere.
La quinta commissione
Tra le materie di cui si è occupata la quinta commissione – Cultura, Formazione, Lavoro – ci sono stati la promozione del patrimonio Liberty e dell’archeologia industriale, iniziative relative alla street art, al patrimonio librario, ai cimiteri e agli alberi monumentali.
Alcune sedute – in totale sono state 52 durante l’anno – hanno affrontato temi come l’istituzione delle palestre della salute, l’inserimento nel mondo del lavoro di persone con disturbi dello spettro autistico e iniziative in materia di pedagogia scolastica.
Nel complesso alla commissione sono stati assegnati 31 ddl, mentre tre sono quelli su cui è stato espresso parere. In due casi i testi sono diventati legge.
In sesta commissione – quella che si occupa di Salute e Servizi sociali – si sono affrontati temi connessi alle molteplici criticità che affliggono il settore nell’isola. Una questione che in queste settimane è tornata alla ribalta con lo scandalo all’Asp di Trapani riguardante i ritardi nei referti degli esami istologici.
Tra i ddl di cui si è occupata la commissione ci sono il riconoscimento della figura del caregiver familiare, il contrasto alle dipendenze e l’approfondimento del protocollo Liberi di scegliere, che punta a dare la possibilità ai più piccoli di emanciparsi dai contesti di crescita condizionati dalla criminalità organizzata. In totale la commissione ha tenuto 35 sedute e svolto 29 audizioni.
Se 31 sono state le riunioni della commissione Ue che si occupa di monitorare la spesa comunitaria, la commissione Antimafia ne ha fatte 39, nel corso delle quali si sono svolte 33 audizioni.
Le due relazioni
L’organismo ha pubblicato due relazioni: una sulle attività dell’anno precedente e una sull’attività di ascolto dei comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, degli organi inquirenti e degli amministratori locali sul territorio siciliano.
Tra i temi che si è cercato di approfondire ci sono anche gli incendi appiccati nell’isola, le problematiche relative ai pozzi e i fenomeni di macellazione clandestina e furto di animali.
Infine, la commissione che si è riunita il minor numero di volte – 12 in tutto l’anno – è stata quella istituita per esaminare disegni di legge di modifica dello Statuto regionale.
“Si è occupata dell’istruttoria di un parere su uno schema di norme di attuazione trasmesso dalla giunta regionale e concernente il trasferimento delle funzioni di polizia amministrativa ai comuni dell’Isola – si legge nella relazione –. Inoltre, coerentemente con le proprie competenze, ha concluso un ciclo di audizioni aventi a oggetto l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni ordinarie”. A ciò si aggiunge l’inizio di un’indagine conoscitiva sui “settori dell’amministrazione regionale e locale che necessitano dell’adozione di norme di attuazione dello Statuto speciale”.