Visita istituzionale a Favara per Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea regionale siciliana: una visita che si inserisce nell’ambito della XVII edizione della “Festa della Legalità” e che è stata anche l’occasione per lanciare un messaggio forte dopo eventi di violenza giovanile sconvolgente come la recente strage di Monreale, la sparatoria costata la vita ai tre giovani Salvatore Turdo, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli.
Il presidente Galvagno, dopo aver incontrato il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, e parte delle Istituzioni locali al Palazzo Comunale nell’Aula Consiliare “Falcone – Borsellino”, ha preso parte a un talk sul tema “Giovani, Politica e Legalità” alla presenza degli studenti degli Istituti di scuola secondaria di secondo grado, nell’Aula del Collare, del Castello Chiaramontano.
Il presidente dell’Ars Galvagno dopo la strage di Monreale
“Noi come Fondazione Federico II, di cui sono presidente, vogliamo contrastare quella cinematografia come Riina, Provenzano, Pablo Escobar, perché riteniamo che la Sicilia sia quella terra di Falcone e Borsellino, di Boris Giuliano, e altri esempi da seguire e molti spesso i giovani si lasciano condizionare da immagini di alcune serie televisive che li porta ad avere atteggiamenti violenti”, ha detto al QdS il presidente Galvagno in merito alle recenti notizie di cronaca che ha visto la morte di tre giovani ragazzi a Monreale a seguito di una sparatoria in pieno centro cittadino.
Un messaggio alle nuove generazioni
Ma il presidente ha parlato anche ai giovani di politica, di quella politica che vuole cambiare le cose, che vuole aprire le porte e stare al passo con le comunità; lo testimonia la sua presenza a Favara.
“Apriamo le porte del palazzo a tutti ma specie ai giovani per far capire loro il ruolo che ognuno ha, dai deputati, dagli assessori, quali sono le differenze. Probabilmente potrebbero essere invogliati ad avvicinarsi alla politica, io l’ho fatto da giovane, sono partito dalla scuola, poi dall’università e poi sono approdato a Palazzo dei Normanni e nessuno mi poteva certamente dire che a 37 anni potevo fare il presidente dell’assemblea regionale. Ci auguriamo – ha concluso Galvagno -, che questo possa essere da spinta per le nuove generazioni”.
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