Arte e tecnologia in mostra al Museo Diocesano di Catania - QdS

Arte e tecnologia in mostra al Museo Diocesano di Catania

redazione

Arte e tecnologia in mostra al Museo Diocesano di Catania

Barbara Mileto  |
sabato 01 Ottobre 2022

I dipinti di Sofonisba Anguissola e Mudismart, percorso culturale interattivo

Fino al 4 dicembre sono fruibili, al Museo Diocesano di Catania, due importanti progetti: la mostra pittorica Sofonisba Anguissola e la Madonna dell’Itria – Il culto dell’Hodighitria in Sicilia dal Rinascimento all’Età Moderna e Mudismart, viaggio digitale, operativo per la prima volta in un Museo Diocesano.

In futuro per fruire dell’arte e della cultura potremo avvalerci di modalità multimediali e di processi digitalizzati con cui valorizzeremo l’enorme patrimonio esistente sul territorio, così Soprintendenza dei Beni culturali e Museo Diocesano di Catania, enti promotori delle due iniziative, hanno deciso di farle coincidere nello stesso periodo.

L’evento artistico parte dal Comune di Cremona, luogo di nascita di Sofonisba Anguissola, che è fautore dell’iniziativa di valorizzazione delle sue opere attraverso il restauro di due pale custodite l’una nella chiesa della SS. Annunziata e l’altra nella chiesa di Santa Maria dell’Alto di Paternò – dove la pittrice, prima donna ad affermarsi nella scena pittorica internazionale e sposa di Fabrizio Moncada, risiederà fino alla morte di questi –, e nella predisposizione di una mostra dedicata.

Ma se nell’allestimento cremonese l’esposizione delle due tele è un omaggio della città alla sua pittrice, a Catania diventa spunto per un discorso più ampio sul culto della Madonna dell’Itria, che non tutti sanno essere la patrona della Sicilia. L’iniziativa lombarda diviene l’occasione per indagare su come l’iconografia legata a questo simbolo si sia evoluta nel tempo.

La narrazione fantastica e orale di circostanze storiche, come sovente avviene nel Meridione, diventa volano per la nascita del culto. Così l’icona bizantina originale della Madonna dell’Hodighitria, venerata a Costantinopoli, che solleva il Bambino indicandolo come “la via”, viene fatta trafugare, via mare, da monaci basiliani, in una cassa che è essa stessa simulacro. Questa narrazione diviene l’iconografia portante del culto che nel tempo muta, risentendo delle contaminazioni dei differenti linguaggi culturali presenti in Sicilia. Denominatore comune rimane la potenza silenziosa del simbolo, che è presente ovunque sull’isola, da oriente a occidente.

Mudismart è il progetto multimediale contemporaneo alla mostra e che avvia, qui, il processo per la cosiddetta rivoluzione digitale applicata al settore artistico-culturale. Al momento nel museo è attiva una postazione leap motion con schermo olografico che permette di visitare virtualmente la cattedrale, nella sua veste originaria del 1090, utilizzando i gesti della mano ed entrando in varie sezioni pop-up. Il progetto prevede anche la catalogazione di tutte le opere presenti al museo in un archivio digitale, oltre che la dotazione di 50 tablet autoguide.

La piattaforma, fornita dall’azienda bresciana BBS, è implementabile nella quantità di opere e location da collegare. L’obiettivo finale è creare una rete multimediale che faccia capo a un museo regionale diffuso fruibile, per la varietà di tecnologie usate, da ogni tipo di target.

Barbara Mileto

www.edizionikalos.com
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IL CONSIGLIO DEL LIBRAIO
Nicola Macaione
Libreria Macaione – Palermo

La casa del carrubo di Barbara Bellomo, edito da Salani Editore, è un romanzo storico ambientato durante il secondo conflitto mondiale, principalmente in Sicilia nel momento in cui sbarcarono gli Alleati. Frutto dei racconti di chi ha vissuto quel periodo, la vicenda inizia a Casablanca nel gennaio del ’43 e finisce con lo sbarco degli americani in Sicilia ad agosto. L’autrice accosta sapientemente personaggi minori a grandi personaggi della storia con un rigore molto meticoloso. Il libro ha un ritmo fluido e si legge piacevolmente.
Un altro romanzo storico che consiglio, pubblicato dalla nostra casa editrice Spazio cultura edizioni, nella collana “Spazio narrativa”, è Falaride e la terra del mito di Roberto Tedesco, architetto e appassionato di cinema. Ambientato nella Sicilia arcaica del V secolo a.C., racconta della famosa guerra tra Imera e Akragas: personaggi mitologici interagiscono con figure realmente esistite, tra cui Falaride, il tiranno di Agrigento. Nel mezzo c’è anche una bellissima storia d’amore.

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