In arrivo i primi pagamenti dell'Assegno Unico per maggio 2023. Ecco quando verrà erogato e quali sono le ultime novità.
Sono ore di attesa per i percettori dell’Assegno Unico. Per la giornata di mercoledì 10 maggio è infatti attesa l’erogazione della prima trance di pagamenti del sostegno, così come previsto dal nuovo calendario stilato recentemente dall’Inps.
Attraverso la circolare n.41, infatti, l’Istituto di previdenza ha comunicato delle variazioni per quanto riguarda le date per il pagamento a partire dal mese di maggio 2023. Nella note viene indicato che a partire dal 10 fino al 20 di ogni mese, l’Inps si occuperà del pagamento di tutti quegli assegni che non hanno subìto delle variazioni rispetto al mese precedente.
Dal 20 al 30 di ogni mese, invece, l’Inps provvederà all’erogazione degli importi relativi alle nuove domande giunte nel corso del mese precedente e per gli assegni che, rispetto al mese precedente, hanno registrato delle variazioni in virtù dei mutamenti delle condizioni del nucleo beneficiario e dell’ISEE.
Assegno Unico, cos’è e chi lo percepisce
L’Assegno Unico è una misura introdotta per dare un sostegno economico alle famiglie con figli a carico fino al compimento dei 21 anni di età e senza limiti di età per i figli a carico con disabilità. Il contributo è rivolto a tutte le categorie di lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati, inoccupati, etc.
L’Inps ricorda che “l’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli”.
Assegno Unico, tutti gli aumenti in arrivo
Nella circolare l’Inps sottolinea che verrà riconosciuto un aumento “automatico” del 50% dell’importo dell’assegno con effetto retroattivo a gennaio 2023 per tutte quelle famiglie che comprendono, al loro interno:
- i figli minori di un anno circa;
- ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni, nel caso di nuclei familiari con almeno tre figli e un ISEE non superiore a 43.240 euro.
Un altro aumento è riservato, inoltre, per quei nuclei familiari con entrambi i genitori lavoratori dipendenti e nell’eventualità di un genitore deceduto. L’incremento era stato annunciato dall’Inps on il messaggio 724 del 17 febbraio 2023 e riguardava soltanto il periodo compreso tra febbraio 2022 e febbraio 2023. Adesso, con l’approvazione e la pubblicazione del decreto Lavoro, è stata autorizzata la maggiorazione a partire dal 1° giugno 2023.
Così come indicato nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, la maggiorazione viene riconosciuta “nel caso di unico genitore lavoratore al momento della presentazione della domanda, ove l’altro risulti deceduto, per un periodo massimo di 5 anni successivi a tale evento, nell’ambito del limite di godimento dell’assegno“.
Assegno Unico, in primo trimestre 2023 erogati 4,4 miliardi
Resta consistente nel nostro Paese, intanto, l’erogazione degli assegni unici. Così come reso noto dall’osservatorio Inps, nel corso del primo trimestre 2023 (gennaio-marzo 2023) sono stati emessi 4,4 miliardi di assegni unici universali a sostegno di 9,4 milioni di figli. Le risorse si sommano ai 13 miliardi di erogazioni di competenza che sono state effettuate nel corso del 2022.
Relativamente al mese di marzo 2023, l’importo medio per figlio – comprensivo delle maggiorazioni applicabili – va da poco meno di 55 euro per chi non presenta ISEE o supera la soglia massima a 215 euro per la classe ISEE minima fissata a 16.215 euro. In assenza di maggiorazioni, Per l’anno 2023 l’importo base dell’Assegno Unico per ogni figlio minore va da un minimo di 54,10 euro a un massimo di 189,20 euro.
Sempre secondo l’osservatorio Inps, relativamente all’Assegno Unico destinato ai percettori del Reddito di Cittadinanza nel trimestre gennaio-marzo 2023 viene segnalata un’erogazione di 178 milioni di euro destinati a 320.014 nuclei familiari, per un totale di 535.552 figli. L’importo medio di integrazione è pari a 186 euro, con circa 111 euro di media a figlio.