Attacchini di Lipari contro lavoratori "schiavi", gli imprenditori si difendono

Attacchini di Lipari contro lavoratori “schiavi”, gli imprenditori si difendono

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Attacchini di Lipari contro lavoratori “schiavi”, gli imprenditori si difendono

Giuseppe Bonaccorsi  |
martedì 03 Maggio 2022

L'associazione 'Magazzino di Mutuo soccorso Eolie': "Squarciato il velo che spesso copre le contrattazioni ricattatorie delle assunzioni".

Gli attacchini del manifesto abusivo di Lipari sono usciti allo scoperto con un comunitato divulgato di prima mattina. Gli autori della provocazone nei confronti di una certa classe imprenditoriale  dell’arcipelago che applica paghe misere ai lavoratori, soprattutto quelli stagionali, appartengono all’associzione eoliana “Magazzino di mutuo soccorso – Eolie“, un gruppo conosciuto in tutto l’arcipelago anche per le sue attività a scopo socale.

“A Lipari una cosa straordinaria”

“A Lipari sta succedendo una cosa straordinaria – si legge nel documento -. Il manifesto apparso il 1° Maggio ha aperto un dibattito nazionale che coinvolge tutti, lavoratori e lavoratrici, imprenditori e imprenditrici, avendo evidentemente squarciato il velo che spesso copre le contrattazioni ricattatorie delle assunzioni, approfittando della condizione di debolezza dei dipendenti. E mentre la notizia raccoglie il plauso di migliaia di lavoratori – Eoliani inclusi – a Lipari si discute della legittimità dell’attacchinaggio”.

“Il vero problema la mancanza di diritti”

Quindi l’associazione stigmatizza sulla possibile presa di posizione sanzionatoria verso chi ha affisso manifesti senza autorizzazione, tralasciando però di occuparsi del vero problema sollevato, e cioè la mancanza di diritti di molti giovani e meno giovani costretti a paghe da fame e  senza alcun diritto per continuare a vivere in una delle mete più gettonate del turismo italiano.

“Qui le associazioni  di categoria – si legge ancora nella nota –  rispondono con argomentazioni sconcertanti, e alcune lamentele legittime, rispetto alle quali ci sfugge peró perché a pagare debbano essere i lavoratori. Le relazioni di lavoro, in un periodo in cui tutte e tutti sono costantemente sotto pressione, sono intossicate principalmente dalla mancanza di chiarezza dei termini di contratto, dalla modificazione unilaterale degli accordi durante i periodi di picco di lavoro, dalle richieste aggiuntive e illegittime che giocano sul senso del dovere dei lavoratori, o sulla loro impossibilità di negoziare.

Il problema al centro di questa discussione non è l’affissione del manifesto, non ha alcuna importanza il dito che indica la luna: il prezioso tempo di tutti sarebbe speso meglio a scovare gli abusi che avvengono nei luoghi di lavoro”.   E conclusono: “Noi del Magazzino di Mutuo Soccorso – Eolie ci assumiamo in toto la responsabilità del contenuto dei manifesti del 1° maggio. Quando vi prenderete le vostre, di responsabilità?”.

La reazione di Assoimprese Eolie

Negli scorsi giorni la provocazione aveva scatenato sulle isole pareri a favore e contrari. Tra i contrari quelli delle associazioni di categoria degli imprenditori turistici. Maurizio Cipicchia, presidente di Assoimprese  ha dichiarato  riferendosi all’episodio: “Sarebbe stato più opportuno ed onesto, senza trincerarsi dietro l’anonimato, avere il coraggio di denunciare agli organi competenti che hanno effettuato sempre i dovuti controlli”.

La polemica continua su Facebook

A rincarare la dose contro gli attacchini abusivi ci hanno pensato altri imprenditori. Uno di loro, componente di una storica famiglia di albergatori nell’arcipelago attacca su Facebook.  “…Tanta sincera solidarietà a tutti i datori onesti, quelli seri, che oggi si sentono umiliati da questi cartelloni abusivi e generalisti, che per garantire il lavoro non chiudono occhio la notte”.

Gran parte dei lavoratori si è, però, schierata a fianco degli attacchini. Su Fb un cittadino eoliano, avendo appreso della indagine dei carabinieri ha esclamato: “Neanche fossero criminali mafiosi… e che hanno fatto di tanto grave da scomodare i carabinieri che tanto altro di importante hanno da fare? Tutt’al più una multa per affissione abusiva”…

Giuseppe Bonaccorsi

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