Autorità Portuale Sicilia occidentale, piattaforma per denunciare i corrotti - QdS

Autorità Portuale Sicilia occidentale, piattaforma per denunciare i corrotti

Vito Manca

Autorità Portuale Sicilia occidentale, piattaforma per denunciare i corrotti

martedì 22 Ottobre 2019

Un passo avanti verso la trasparenza: garantita riservatezza a dipendenti e società fornitrici. L’Ente ha finalmente attivato la procedura per rendere il “Whistleblowing” operativo

TRAPANI – Una piattaforma informatica per segnalare eventuali condotte illecite. Anonimato assicurato e assoluta garanzia di riservatezza. è questo e tanto altro ancora il sistema “Whistleblowing”.

È un obbligo di legge dal 2017 per le amministrazioni pubbliche. Ma tra il dire ed il fare c’è sempre di mezzo qualcosa, quando c’è di mezzo la burocrazia. L’Autorità Portuale di Sistema della Sicilia Occidentale – con i porti di Palermo, Trapani, Porto Empedocle e Termini Imerese – ha deciso di scrivere ai suoi dipendenti ed anche alle società che forniscono beni e servizi. Una comunicazione formale ma di sostanza. L’Autorità ha attivato la procedura per rendere “Whistleblowing” operativo, sia al suo interno che al suo esterno. Un canale informatico, ma soprattutto “un strumento legale”, come si legge nella lettera inviata ai dipendenti ed alle società che hanno a che fare con l’ente presieduto da Pasqualino Monti.

Nessun tentativo di dar vita al rischio di un incontrollato circuito di delazione. Tutt’altro. C’è un percorso da seguire. Un questionario che tutela l’anonimato, ma anche un responsabile per la prevenzione della corruzione per aprire un dialogo a distanza con chi ha qualcosa da segnalare. Dialogo che può passare da un pc, da un tablet, da uno smartphone. Dialogo che, nel suo complesso, rappresenta la parola d’ordine dell’Autorità di Sistema e del suo presidente Monti, che ha sempre invitato gli operatori portuali di Trapani a fare “squadra” ed in particolare ad interfacciarsi da “squadra” nei confronti dell’Autorità.

Dunque, una sintesi di richieste dal territorio per consentire all’Ente di poter dare una risposta più ampia ed organica possibile. Un reciproco rapporto di fiducia che Monti ha messo in atto prima ancora del sistema “Whistleblowing”, che rimane ancorato ad una sua specificità.

Il porto di Trapani attende ormai il suo rilancio dalla fine degli effetti positivi dell’America’s Cup. Ma era il 2005 e tanta altra storia è stata scritta sullo sviluppo della città. Storia fatta di polemica, dopo aver perso, lo status di Autorità Portuale, e di occasioni mancate, come il rilancio della cantieristica navale, spesso condizionata da scelte alternative da parte delle istituzioni interessate. Come con la Regione proprietaria di un bacino di carenaggio galleggiante, ristrutturato ma anche vandalizzato, ed il demanio nazionale che ha invece deciso di affidare, in concessione, un’area prospiciente e fondamentale per il bacino ad una società che si occupa di Marine da diporto.

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