Dopo il caso scatenato dalle dichiarazioni del direttore generale del Consorzio autostrade siciliane Fazio, l'assessore risponde all'Ars.
Il direttore generale del Consorzio autostrade siciliane Calogero Franco Fazio aveva sollevato un vespaio nei giorni scorsi, quando in audizione alla commissione speciale del Consiglio comunale di Messina aveva manifestato perplessità sulle reali capacità dell’autostrada A20 di reggere il carico di traffico che il lavori per la costruzione del ponte sullo Stretto causerebbero all’infrastruttura che collega Messina a Palermo.
Sulle pagine della stampa si era acceso un vivace dibattito basato sulle dichiarazioni del presidente della Regione Siciliana circa le affermazioni, rese pubbliche, di Fazio a Messina. Successivamente, sollevato il vespaio, Fazio aveva smorzato le criticità colte al volo da vari esponenti delle opposizioni nazionali.
L’autostrada A20 e i lavori per il ponte sullo Stretto, Aricò replica sul caso Fazio
Una delle reazioni del governo siciliano alle affermazioni del direttore generale del Cas era stata pubblicamente resa dall’assessore alle Infrastrutture siciliane Alessandro Aricò: “Posso solo dire che mi hanno suscitato una grande amarezza, perché si tratta di esternazioni che sembrano improvvisate, che non sono mai state condivise né con la governance dell’ente né con il mio Assessorato. Me ne rammarico perché saremmo stati certamente disponibili all’ascolto e al dialogo, avremmo avuto il modo di fornire rassicurazioni sui nostri programmi e di affrontare insieme, nell’ottica di una leale collaborazione istituzionale, ogni eventuale criticità”.
La reazione “non tramite dichiarazioni pubbliche” di Schifani
La reazione di Renato Schifani sul caso A20-ponte sullo Stretto è stata forse anche meno clemente. Il presidente della Regione infatti, lo stesso giorno del suo assessore, ha deciso di procedere sulla questione rendendo noto che la stessa mattina del 31 gennaio era stato “avviato il procedimento di sospensione e risoluzione dell’incarico” di Calogero Franco Fazio da direttore generale del Cas, tenendo a sottolineare che l’avvio del procedimento non avveniva tramite dichiarazioni pubbliche.
La Presidenza della Regione Siciliana ha quindi intimato al CdA del Cas che “eventuali chiarimenti e controdeduzioni da parte del direttore generale del Cas dovranno essere presentati direttamente al presidente del Consorzio delle autostrade siciliane” e che “sarà quella la sede opportuna e prevista dalla legge per verificare la correttezza nel metodo e nel merito di quanto affermato dal dirigente”. Messaggio piuttosto chiaro.
Antonio De Luca: “Quasi fascista la reazione del governo”
Sul caso, tra i tanti, si era pronunciato anche il capogruppo del Movimento 5 stelle all’Ars Antonio De Luca, che oltre a chiedere l’audizione all’Ars del direttore generale Fazio e del Consiglio di amministrazione del Cas, ha presentato un’interrogazione urgente sulla vicenda cui ha risposto ieri in Sala d’Ercole l’assessore Alessandro Aricò. Vis-à-vis con l’assessore ai Trasporti e infrastrutture del governo Schifani, Antonio De Luca ha esplicitamente affermato: “Mi è sembrato quasi fascista che un direttore generale va in una sede del Consiglio comunale, dice che c’è un pericolo, che c’è un problema, espone delle questioni tecniche, non delle questioni politiche, e la reazione del governo, che in quel caso con fare politico incide sul fare gestionale di un ente che non è neppure un ente partecipato, quindi non c’è direzione politica ma è un consorzio di cui la Regione è semplicemente socia, e fondamentalmente dà l’input al Cda per rimuovere il direttore generale”.
Autostrada A20 e lavori per il ponte sullo Stretto, l’opinione di De Luca sul caso Fazio
“Questa cosa mi è sembrata gravissima, sia politicamente che per il fatto in sé”, ha concluso ieri Antonio De Luca prima di chiedere all’assessore Aricò se “questa persona è stata punita perché ha detto il falso, quindi ha dichiarato che la rete autostradale è pericolosa e invece non è vero perché è sicura, o è stato punito perché ha detto la verità, perché è pericolosa e ha osato dire che è pericolosa?”. Questione di merito cui ha risposto Aricò, ma che rischierà di aprire una pagina ulteriore sulla vicenda ponte sullo Stretto, sulla quale non mancano le divergenze su scala nazionale.
Tra queste, la dichiarazione del senatore e commissario regionale della Lega in Sicilia Nino Germanà, all’assemblea di Sud chiama Nord di sabato 8 febbraio, secondo cui in Sicilia il ponte sarebbe più utile di strade ed ospedali.
Caso A20 e ponte e non solo, Aricò: “Risponderemo sulla sicurezza autostradale”
“Mi preme innanzitutto ribadire un concetto: il Governo non ha mai fatto pressioni o ingerenze rispetto all’autonomia prevista dalla legge e dallo statuto del Consiglio di amministrazione”, ha subito premesso Alessandro Aricò rispondendo all’interrogazione urgente di Antonio De Luca. “Sarà mia cura rispondere prontamente rispetto alla sicurezza della autostrade siciliane”, ha poi anticipato Aricò riguardo alla convocazione in audizione ancora non ricevuta dall’Assessorato. Comunque, “le autostrade siciliane sono in assoluta sicurezza”, secondo l’assessore regionale alle infrastrutture. “Sappiamo perfettamente – ha però aggiunto l’assessore – che le gallerie, non essendo a norma, e sappiamo che rispetto alle gallerie ci sono arretratezze strutturali di decenni, purtroppo in alcuni tratti si deve camminare su una corsia rispetto all’infrastruttura”.
Sicurezza sì, adeguatezza forse no. “Proprio per questo – ha risposto Alessandro Aricò all’Ars – il governo ha voluto investire oltre trecento milioni, all’interno del programma Fsc 2021-2027, per manutenzioni, ordinarie e straordinarie, e sulle gallerie per il Consorzio autostrade siciliane nei tratti tra Palermo-Messina e sulla Messina-Catania”. In sintesi, come chiosa Aricò in Sala d’Ercole, “noi abbiamo la consapevolezza che c’è un gap infrastrutturale delle autostrade siciliane e dobbiamo intervenire”.
L’assessore Aricò ha quindi ribadito il sostegno del governo all’operazione “strategica” del ponte sullo Stretto cui la Regione partecipa con 1,3 miliardi di Fsc 2021-2027. Per quanto riguarda la vicenda Fazio e Cas, “sarà mia cura chiamare o incontrare i vertici del Consorzio autostrade – ha detto Aricò – per capire quanto starà succedendo rispetto, non a una revoca dell’incarico ma un avvio del procedimento da parte del Cda del Cas rispetto all’attuale dirigente generale”.
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