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Avviso ai naviganti

Antonino Lo Re

Avviso ai naviganti

Giovanni Pizzo  |
lunedì 23 Gennaio 2023

Sembra, diciamo sembra, che sappia molte cose questo Baiardo, come sapeva della malattia e dell’imminente resa di MMD

Il Baiardo di Stato è tornato a parlare al megafono di Giletti. Ha detto che ha visto il passaggio di mano delle informazioni dell’agenda rossa di Borsellino, il cui fratello ha reso simbolica di una verità, tremenda probabilmente, lì dentro nascosta. Il cui trafugamento è stato importante quanto l’uccisione di Paolo Borsellino. Sembra, diciamo sembra, che sappia molte cose questo Baiardo, come sapeva della malattia e dell’imminente resa di MMD, al secolo Matteo Messina Denaro. Eppure le sue verità, o presunte tali, le da a Giletti e non ai Magistrati, che non l’hanno nemmeno convocato.

Perché? Perché non ci credono? Un magistrato deve seguire ogni pista, non quella esclusivamente proposta dall’organo di sicurezza preposto alle indagini. Così faceva Falcone, pur avendo fiducia negli apparati, forse un po meno ne aveva Borsellino, che rimase sconvolto, disse la moglie, da chi lo aveva tradito. Chi?

Baiardo con una tranquillità invidiabile sembra che con le sue profezie, come uno Zarathustra, lanci dei messaggi. La famosa frase sul regalino, su chi avendo l’agenda deteneva il potere, quale potere? Il potere del ricatto? A chi?

Si ha la vaga impressione di un messaggio ai naviganti politici. Noi, un Entità misteriosa, un Deep State, sappiamo le cose, deteniamo il più grande tesoro del mondo, le informazioni. E possiamo fornirle, darle in pasto a pillole, tramite i Baiardi di turno e i comunicatori televisivi più ascoltati. Perché?

Perché i naviganti politici in questo momento forse devono scegliere delle cose importanti per il Deep State. Le nomine degli apparati di sicurezza, le nomine delle Big Five, le grandi aziende di Stato, e da anni le due cose sembrano fortemente intrecciate. Chi andrà a Leonardo, e da qui la catena di comando, chi a Eni o Enel? O alle Poste o all’Aise?

Non vorremmo che qualcuno sbagliasse nominativo, pensa il Deep State, e avvisa i naviganti. I quali dalla fine della Prima Repubblica sembrano dei piccoli navigli su mari tempestosi. Ed anche quando l’acqua sembra tranquilla basta poco a fare scatenare un appuntamento in un Autogrill, il rinvenimento di un tabulato telefonico, o magari una foto di un certo tipo consegnata a Signorini. Sa di tutto questo tranne che di democrazia compiuta. I grillini, strumenti utilissimi, ci hanno fatto credere che andavamo verso una democrazia partecipata. Solo che i diritti di partecipazione sono in mano altrui e ben saldi. Tranne in caso di faide interne agli stessi.

La cattura di Messina Denaro e il mitico Sig. Baiardo sembrano facce di questa medaglia. C’è una faida dietro le quinte? Ai posteri l’ardua sentenza.

Così è se vi pare.

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