Il 2022 del calcio a Catania: dall’esclusione alla rinascita

Il calcio a Catania, dall’esclusione alla rinascita: tutte le tappe di un 2022 indimenticabile

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Il calcio a Catania, dall’esclusione alla rinascita: tutte le tappe di un 2022 indimenticabile

Simone Vicino  |
sabato 31 Dicembre 2022

Si chiude il 2022: per la Catania calcistica un anno intensissimo. L’impressione è che il peggio sia finalmente alle spalle e l’augurio, che il 2022 sia stato solo l’inizio

Il 2022 è stato un anno molto particolare per la Catania calcistica, vissuto tra emozioni contrapposte. Il “dolore” sportivo per la perdita della squadra storica della città, il Calcio Catania 1946 matricola federale 11.700, la speranza e l’ansia per la ripartenza, la gioia della rinascita con l’avvento di Rosario Pelligra e il Catania SSD, l’entusiasmo ricreato dopo anni complicati.

Un anno indimenticabile, in accezione sia positiva che negativa, che può però davvero rappresentare la base per un futuro finalmente luminoso.

Le aste andate a vuoto e l’esclusione dal campionato

L’inizio del 2022 aveva consegnato una società che era già stata dichiarata fallita dal Tribunale (il 22 dicembre del 2021) sotto la gestione di Sigi e che si trovava in esercizio provvisorio, amministrata da tre curatori fallimentari.

La speranza della tifoseria era allora quella che qualche soggetto serio potesse aggiudicarsi il ramo sportivo della società fallita attraverso l’asta competitiva indetta dal Tribunale. Così facendo si sarebbe quantomeno salvata la categoria e mantenuto il parco giocatori.

Le prime due aste, però, vanno deserte.

Alla terza invece c’è una sola proposta, quella del sedicente imprenditore Benedetto Mancini che, al di là di vacue promesse e traballanti progetti, non riuscirà mai a portare a termine l’acquisizione.

Il 9 aprile, stante l’impossibilità di andare avanti, il Tribunale comunica la cessazione dell’esercizio provvisorio: l’effetto immediato è l’esclusione dal campionato del Catania a quattro giornate dalla fine.

Le lacrime di Torre del Grifo e l’arrivo di Pelligra

Il giorno dopo, il 10 aprile, la tifoseria si riunisce nel centro sportivo di Torre del Grifo per salutare e ringraziare squadra e allenatore e per manifestare, insieme, una sorta di lutto collettivo.

La domanda che segue, nei giorni successivi, è la seguente: come ripartirà il Catania? Si sa che il Comune indirà un bando (che sarà pubblicato il 27 maggio) per individuare un soggetto all’altezza di far ricominciare a rotolare il pallone in città, ma di imprenditori interessati non si intravede neppure l’ombra. C’è incertezza pure sulla categoria di ripartenza.

Le settimane trascorrono, tra rumors più o meno concreti e tra attesa ed inquietudine. Alla fine saranno cinque le proposte pervenute al Comune: una scatenerà sin da subito l’entusiasmo della città. È quella di Rosario Pelligra, imprenditore australiano di origini siciliane, che si fa avanti con l’advisor Dante Scibilia.

La città sceglie immediatamente e si schiera in maniera netta: il nuovo Catania, che ripartirà dalla Serie D, deve andare a Pelligra.

Il Comune è della stessa idea: il 24 giugno viene premiata la candidatura di Ross. Nasce una nuova società: il Catania SSD.

La Serie D ed i numeri da record

Catania esplode, in città si percepisce un entusiasmo che non si vedeva da anni. I tifosi vedono in Pelligra non solo l’uomo giusto per far ripartire il calcio in città ma anche una figura che può riportare la squadra in alto. L’approccio della nuova società appare subito serio, le disponibilità economiche sono solide.

La città risponde in maniera massiccia: la tifoseria fa registrare il più alto numero di abbonamenti mai venduti in Serie D (11.427 tessere sottoscritte).

La dirigenza, guidata da Vincenzo Grella, uomo fidato di Pelligra, costruisce una squadra che, sulla carta, non sembra dover avere problemi a guadagnarsi la promozione.

Alla fine, in effetti, i rossazzurri guidati da mister Ferraro chiuderanno il girone d’andata a quota 42 punti, dieci in più rispetto alle seconde in classifica Locri e Lamezia.

Dopo anni di patimenti, la Catania calcistica è rinata. Più forte di prima. Esattamente come recita la celebre iscrizione che si trova sull’arco di Porta Garibaldi, da sempre estremamente cara al popolo etneo: “Melior de Cinere Surgo”.

L’impressione è che il peggio, per il Catania, sia finalmente alle spalle; l’augurio, che il 2022 sia stato solo l’inizio.

Simone Vicino

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