Capitale della Cultura 2024, Siracusa presenta candidatura - QdS

Capitale della Cultura 2024, Siracusa presenta candidatura

Luigi Solarino

Capitale della Cultura 2024, Siracusa presenta candidatura

mercoledì 28 Luglio 2021

Il Francesco Italia ha sottoscritto la manifestazione di interesse indirizzata al ministero dei Beni Culturali. "Coinvolgeremo i cittadini e le Istituzioni della città per un traguardo ambizioso"

SIRACUSA – La città di Siracusa ha presentato la propria candidatura a Capitale italiana della cultura per l’anno 2024. Lo hanno reso noto il primo cittadino di Siracusa, Francesco Italia, e l’assessore comunale alla Cultura e al Patrimonio Unesco, Fabio Granata. I due amministratori hanno sottoscritto la manifestazione di interesse, indirizzata al Ministero ai Beni culturali, che dovrà essere integrata con un dossier sulla importanza storica e culturale della città.

“Si tratta di una precisa scelta di valorizzazione del nostro Patrimonio culturale unico e già inserito nella lista Unesco – hanno dichiarato il sindaco Italia e l’assessore Granata -. Adesso coinvolgeremo l’intera città in un progetto inclusivo che avrà il suo punto di forza nel meraviglioso esempio di stratificazione storica e culturale che rappresentiamo, dal 734 avanti cristo ad oggi. Un progetto che saprà raccontare ciò che Siracusa di grande rappresenta”. “Coinvolgeremo i cittadini, le associazioni e le principali istituzioni della città – hanno concluso i due amministratori – per un traguardo ambizioso ma non velleitario”.

Siracusa è l’unica città siciliana ad aver presentato la candidatura quale Capitale italiana della cultura per il 2024. Le altre città, oltre Siracusa, che hanno presentato la domanda sono le seguenti: Ala (Trento); Aliano (Matera); Ascoli Piceno; Asolo (Treviso); Burgio (Agrigento); Capistrano (Vibo Valentia); Chioggia (Venezia); Cittadella (Padova); Conversano (Bari); Diamante (Cosenza); Gioia dei Marsi (L’Aquila); Grosseto; La Maddalena (Sassari); Mesagne (Brindisi); Pesaro (Pesaro e Urbino); Pordenone; Saluzzo (Cuneo); Sestri Levante (Genova); Unione Comuni Montani Amiata Grossetana (Grosseto); Unione Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno); Viareggio (Lucca); Vicenza; Vinci (Firenze).

Dal suddetto elenco si denota una quasi identica distribuzione geografica tra le diverse zone del Paese con 7 città al centro, 7 al nord e 10 tra sud e isole. Tutte le città partecipanti dovranno presentare il proprio progetto che sarà sottoposto alla valutazione di una commissione di sette esperti di chiara fama nella gestione dei beni culturali. La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.

Il titolo di Capitale Italiana della Cultura nasce dalla competizione che culminò il 17 ottobre 2014 nella designazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. L’impegno, la creatività e la passione che avevano portato le sei finaliste a costruire dei dossier di candidatura di elevata qualità progettuale convinsero il Governo a proclamare le altre cinque concorrenti, ossia Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, Capitali Italiane della Cultura 2015 e a indire contestualmente una selezione per individuare, a partire dal 2016, la città meritevole di questo titolo.

La prima prescelta fu Mantova, a cui seguirono Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza pandemica. Nel 2022 sarà Procida, mentre nel 2023 sarà la volta di Bergamo e Brescia. “La storia pluriennale di questa sfida – ha dichiarato il ministro della Cultura, Dario Franceschini – , ha dimostrato tutta la capacità della cultura di mettere in moto dei meccanismi virtuosi e percorsi di valorizzazione di tutte le città al di là della vincitrice”.

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