Castrum Superius, mostra sul Palazzo Reale palermitano - QdS

Castrum Superius, mostra sul Palazzo Reale palermitano

Giovanna Naccari

Castrum Superius, mostra sul Palazzo Reale palermitano

venerdì 17 Maggio 2019

Svela i segreti della Sicilia normanna e il progetto più ardito di tutto il Medioevo nel Mediterraneo che puntò sulla convivenza tra maestranze latine, bizantine e saracene,. Aperta al pubblico fino al 2020

Palermo – Il Palazzo Reale di Palermo, progetto più ardito di tutto il Medioevo nel Mediterraneo per la convivenza tra maestranze di culture diverse come latini, bizantini e saraceni, si apre al pubblico in una grande mostra supportata da un viaggio multimediale.

L’esposizione “Castrum Superius. Il Palazzo dei Re Normanni” ricostruisce la fisionomia medievale del Palazzo Reale e della Cappella Palatina, dalle prime fasi costruttive sino al tramonto del Regno normanno. Resterà aperta fino al 10 gennaio 2020.

L’evento è un progetto interistituzionale della Fondazione Federico II, in collaborazione con l’Ars, l’assessorato regionale Beni Culturali e il Dipartimento, la Soprintendenza per i Beni Culturali e il Centro regionale per la Progettazione e per il Restauro.

“Alla base della mostra – ha detto il presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II, Gianfranco Miccichè – c’è una ricerca di grande rigore scientifico che ha consentito, tra le altre cose, di riprodurre in 3D il soffitto della Cappella Palatina”.

Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II ha sottolineato: “Invitiamo il pubblico ad addentrarsi nell’affascinante e intricato insieme del Palazzo Reale Normanno, da sempre legato indissolubilmente alla Cappella Palatina”. Ed ha aggiunto: “Vogliamo svelare ogni segreto del palazzo e analizzare aspetti della Sicilia normanna, una fase storica contraddistinta dall’abilità diplomatica degli Altavilla. Oggi, per raggiungere questo obiettivo, abbiamo un alleato in più: l’impiego di avanzate tecnologie applicate ai beni culturali”.

Per Sergio Alessandro, dirigente generale del Dipartimento Beni Culturali, l’esposizione ha anche la finalità di “stimolare nuovi approfondimenti su un gioiello della Sicilia”. Stefano Biondo, responsabile del Centro regionale di Restauro e Conservazione ha illustrato la mostra articolata in più sezioni.

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