Catania, città abbandonata a se stessa dove i progetti o non vengono mai avviati o procedono a rilento - QdS

Catania, città abbandonata a se stessa dove i progetti o non vengono mai avviati o procedono a rilento

redazione

Catania, città abbandonata a se stessa dove i progetti o non vengono mai avviati o procedono a rilento

venerdì 16 Ottobre 2020

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni di un nostro lettore, Federico Fariselli

Caro Direttore,

Allego questa lettera di disappunto: la città di Catania sembra lasciata a se stessa, tanti progetti ma che non vengono avviati o che procedono a rilento. Capisco che la città è in dissesto ma si percepisce, a mio parere, una mancanza di presenza da parte degli assessori, un mancato dialogo, anche attraverso i social media, che potrebbero essere un ottimo mezzo di comunicazione diretta con la cittadinanza.

Da cittadino, vorrei ricevere informazioni difficilmente reperibili, riguardo diverse opere previste o finanziate in merito a lavori pubblici, mobilità urbana e sicurezza. In primis il “Patto per lo sviluppo della città di Catania” per € 335 milioni, prevede, ad esempio la Riqualificazione del Castello Ursino per 6.195.000,00 e epigrafi del Castello Ursino 106.601,71, dei quali però non è disponibile il progetto o il cronoprogramma delle opere, stessa sorte per il programma Cta-Mover riguardante la riqualificazione di Via Domenico Tempio e Via Cristoforo Colombo (riqualificazione dell’intero manto stradale, i marciapiedi, guard rail e la segnaletica orizzontale), il 2 febbraio 2018 si diceva che i lavori sarebbero dovuti partire a marzo dello stesso anno. Ad oggi tutto è come prima. Rimanendo questa zona ad inizio 2020 è stata annunciata la pedonalizzazione di una parte di piazza Federico di Svevia, cosa ad oggi non avvenuta. Per di più la parte già pedonale viene costantemente invasa da motorini e auto, mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini e visitatori della piazza, rendendola inospitale, squallida e poco interessante dal punto di vista turistico.

È vergognoso che un’opera architettonica così importante come il castello Ursino non venga valorizzata come si deve, così come la zona circostante che potrebbe perfettamente vivere di turismo e attività commerciali ad esso collegate. Una maggiore legalità e controllo, almeno nella piazza, creerebbe un circolo virtuoso, attirando investimenti, aumentando il benessere degli stessi residenti della zona.

Rimanendo in tema di pedonalizzazioni, di tutte quelle annunciate ad inizio anno poco è stato fatto. Di via Garibaldi ne sono stati pedonalizzati solo i primissimi metri, tra l’altro pedonalizzazione quasi mai rispettata, sotto gli occhi dei Vigili Urbani presenti al Palazzo degli Elefanti, stessa sorte per via Gemmellaro, pedonalizzata ma sempre invasa da auto in pieno giorno. Per non parlare della famosa Ztl Bellini, costituita ormai 10 anni fa, in un documento nel sito del comune, si legge “parte la ZtlBellini nel centro storico con una sperimentazione di un mese”, era il 22 novembre 2014. Ad oggi le uniche due telecamere sono spente, la Ztl Bellini non viene quasi mai rispettata, i controlli sono inesistenti, l’isola pedonale davanti il teatro Bellini viene invasa tutti i giorni dalle auto in transito o in sosta e gli scarsi controlli contro la microcriminalità la sera allontanano i cittadini dalla zona, una strada come Via teatro massimo che potrebbe essere viva di giorno con attività commerciali, negozi, e la notte con locali e bar viene ridotta ad un parcheggio, riqualificata anni fa, già con la pavimentazione e l’arredo urbano distrutti dalle auto. Ciò crea un circolo vizioso, lasciando una piazza bellissima e storica nel degrado e nella sporcizia, nel bel mezzo del centro storico. Assurdo in una città che si rispetti. Far rispettare la Ztl tramite ulteriori varchi controllati elettronicamente ed assicurare un controllo sul territorio da parte di tutte le forze dell’ordine sfrutterebbe a pieno l’area ad alto potenziale turistico/leisure. In generale tutte le piazze della nostra città sono lasciate nel degrado, anche le più centrali come piazza Roma, prato distrutto, pavimentazione rattoppata; piazza Sciuti, recentemente riqualificata, invasa da auto, scooter e spazzatura; piazza Europa quasi sempre al buio la notte, manutenzione e pulizia pari allo zero, scooter che scarrozzano nella piazza e fuochi d’artificio nel silenzio delle istituzioni. Tutte aree centrali che sembrano essere abbandonate. Spesso in risposta a tali eventi si dice che l’organico dei vigili urbani è ridotto al minimo.

Qualche anno fa è stato annunciato che gli operatori Amt avrebbero potuto elevare contravvenzioni alle auto in sosta alle fermate o nelle corsie riservate, tali operatori sono stati abilitati? Oppure perché non abilitare gli operatori Sostare? O ancora, in ottica innovativa si potrebbero utilizzare telecamere sul parabrezza dell’autobus per elevare la multa. A proposito di telecamere, mi chiedo perché non utilizzare lo Street Control, aumentando il numero di apparecchi in uso, così da limitare il costo del personale.

Spesso ingorghi e code in città avvengono proprio per auto parcheggiate illegalmente, migliorando i controlli, educando i cittadini, pian piano si potrebbe osservare una fluidificazione del traffico in alcune arterie, ed un miglioramento delle performance del Tpl rendendolo più competitivo. In tema di mobilità mi chiedo a che punto sia la centrale unica della mobilità finanziata dai fondi Pon metro, o che fine hanno fatto i progetti riguardo allenumerose piste ciclabili cittadine, esistenti solo sulla carta, o ancora, che fine ha fatto il Pums promesso dall’assessore alla Mobilità qualche mese fa ad una conferenza Legambiente.

Sono numerosi i problemi della città, ma devono essere affrontati con ottica verso il futuro, numerosi progetti esistono già ma non vengono eseguiti o hanno tempi lunghissimi, ciò rischia di rendere la città meno attrattiva per gli investimenti privati o per i flussi turistici che potrebbero essere un volano per la nostra economia, si deve avere più volontà politica per il cambiamento e si deve attuare il cambiamento, seguendo l’esempio di città con performance migliori come benchmark. Spero che un giorno la nostra città possa scalare la classifica della qualità della vita e riesca a migliorare la sua immagine a livello internazionale.

Spero che Voi otteniate delle risposte esaustive alle mie domande.

Federico Fariselli

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