Catania, fusione tra Sidra e Rete Gas “Opportunità di crescita” - QdS

Catania, fusione tra Sidra e Rete Gas “Opportunità di crescita”

redazione

Catania, fusione tra Sidra e Rete Gas “Opportunità di crescita”

venerdì 13 Maggio 2022

Il Comune “promosso” da uno studio del Dipartimento di Economia dell’Unict che ha analizzato i vari aspetti del processo di integrazione tra le due partecipate. Bonaccorsi: "Un valido contributo"

CATANIA – Nella Sala Consiliare di Palazzo degli Elefanti sono stati presentati i risultati dello studio sul progetto di fusione tra Sidra S.p.A. e Catania Rete Gas S.p.A. condotto dagli studenti del corso di Management dei Servizi Pubblici del Corso di Laurea Magistrale in Economia e Management del Territorio e del Turismo tenuto dal Prof. Paolo Loreto. “Ringrazio per la piena disponibilità mostrata il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi e l’Amministrazione comunale che ha subito incoraggiato la nostra iniziativa. Il progetto didattico – ha spiegato il prof. Loreto – è stato articolato in diversi momenti e gruppi di studio che hanno analizzato i vari aspetti del processo di fusione in corso tra Sidra S.p.A. e Catania Rete Gas S.p.A. come accaduto con la fusione tra Amt e Sostare”.

Nella prima parte, dedicata all’analisi dell’impatto sociale, sono state individuate e analizzate le principali criticità che al momento contraddistinguono il settore idrico e del gas e sono state proposte le opportune soluzioni organizzative e operative, che spaziano dai percorsi di digital transformation fino al potenziamento delle infrastrutture e all’adozione di iniziative smart già sperimentate in altre realtà territoriali e in linea con gli obiettivi e con la dotazione di fondi previsti nel Pnrr.

Nella seconda parte, dedicata alla corporate governance, sono stati proposti due differenti modelli organizzativi, uno di breve periodo e uno di lungo periodo che, mantenendo i livelli occupazionali e creando le premesse per un maggiore sviluppo e integrazione dei servizi erogati, consentiranno alla costituenda azienda la transizione tra le diverse fasi del processo di fusione; sono stati inoltre approfonditi i sistemi di welfare finalizzati a migliorare il rapporto società-dipendenti e sono state prospettate le soluzioni organizzative che consentiranno di raggiungere migliori performance sia dal punto di vista della qualità del servizio che sotto l’aspetto ambientale.

La parte conclusiva dello studio si è occupata degli aspetti economico-finanziari della fusione, procedendo ad un consolidamento dei bilanci delle due aziende e all’individuazione dei risparmi di costo e ottimizzazione delle risorse. L’analisi ha evidenziato come la nuova società dovrà essere improntata alla massima efficienza nonché alla semplificazione dei diversi livelli decisionali e per fare ciò sarà necessario superare i conflitti determinati dai rispettivi interessi aziendali e semplificare i rapporti tra le due società.

In conclusione, la prospettata fusione tra Sidra S.p.A. e Catania Rete Gas S.p.A. non rappresenterebbe solamente un adempimento normativo relativo alla razionalizzazione delle società partecipate del Comune, ma costituirebbe soprattutto un’eccellente opportunità di crescita e avanzamento per l’intero territorio urbano.

Bonaccorsi ha ringraziato gli studenti per l’egregio lavoro svolto: “Da un lato è il riconoscimento di una visione progettuale dell’Amministrazione, dall’altro un valido contributo di analisi e condotte virtuose utili soprattutto nella fase di avvio della costituenda nuova società partecipate”. Bonaccorsi ha ricordato, inoltre, come la razionalizzazione delle società partecipate sia ormai un elemento fondamentale per il legislatore nazionale, che anche nel recente decreto “Aiuti” ha evidenziato la portata pregnante di una rivisitazione del sistema aziendale pubblico comunale, quale elemento fondante per chiedere sostegno finanziario al Governo centrale.

“Voglio ricordare – ha aggiunto Bonaccorsi – che un elemento centrale del nostro piano per l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato approvato senza alcuna modifica dal Ministero dell’Interno, così come accaduto per il piano di riequilibrio che abbiamo predisposto alla fine del 2012, sia stata propria il piano di razionalizzazione con due fusioni importanti”.

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