Catania, l'assessore ai beni confiscati: "Accelerato processo di affidamento" - QdS

Catania, l’assessore ai beni confiscati: “Accelerato processo di affidamento”

Antonino Lo Re

Catania, l’assessore ai beni confiscati: “Accelerato processo di affidamento”

sabato 24 Luglio 2021

Intervista a Michele Cristaldi, assessore ai beni confiscati del Comune di Catania. Affidato in comodato d’uso gratuito per sei anni 30 ettari di terreno confiscati alla criminalità organizzata

Ha riscosso approvazione e successo l’iniziativa promossa dal Comune di Catania che, tramite un partecipato bando di gara, ha affidato in comodato d’uso gratuito per sei anni (rinnovabili) 30 ettari di terreno confiscati alla criminalità organizzata. Destinatarie dell’assegnazione sono state associazioni del terzo settore, che li utilizzeranno a scopi sociali. Per approfondire la questione e le future politiche dell’Amministrazione cittadina, il Quotidiano di Sicilia ha intervistato l’Assessore ai Beni Confiscati Michele Cristaldi.

Come nasce l’iniziativa?

“Qualche mese fa il sindaco Pogliese mi ha conferito la delega ai beni confiscati con un mandato preciso, quello di accelerare il processo per l’affidamento di questi beni agli enti del terzo settore. Immobili e terreni che, in prima istanza, vengono affidati al Comune dall’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati. Da quel momento è iniziato un percorso, che ci ha portato a pubblicare diversi bandi. Inizialmente quello per degli immobili siti in Via Anapo e in Via delle Calcare. Il primo è stato assegnato, ripubblicheremo, invece, il bando per il secondo edificio, visto che la gara è andata deserta. Successivamente, nel mese di giugno, abbiamo pubblicato un bando per l’assegnazione di 30 ettari di terreno che comprendevano un aranceto già a dimora e altri appezzamenti destinati alla semina”.

Dalla pubblicazione all’assegnazione: un percorso rapido e trasparente

“Dalla pubblicazione del bando all’aggiudicazione è trascorso circa un mese, è dunque evidente – prosegue Cristaldi – che siamo stati in grado di migliorare la procedura di gara, caratterizzata da trasparenza e velocità. La commissione era composta dal direttore dei servizi sociali, dal direttore del patrimonio e da un terzo membro, indicato dal sindaco, che in questo caso era il Vice Prefetto dottoressa Giuffrè. È la prima volta che si fa un bando di gara su terreni confiscati, si tratta di beni con una storia particolare. Abbiamo dovuto fare, con il direttore del Patrimonio Trainiti e con l’architetto Catalano un lavoro certosino, volto a capire quali fossero i problemi e le specificità di questi terreni. Il loro valore simbolico e pedagogico è molto importante, per questo è fondamentale che ogni bene confiscato alla criminalità venga restituito alla collettività. Ed è anche importante che i progetti di recupero vengano realizzati e vadano avanti, in caso contrario sarebbe un fallimento per lo stato. La mafia si combatte anche così, dimostrando che lo stato c’è, che è capace di restituire questi beni alla collettività. Quando, invece, rimangono in un limbo si trasmette un messaggio devastante, cosa che non possiamo permetterci”.

La risposta delle associazioni a queste iniziative?

“C’è stata, ed è stata assolutamente positiva. È un dato confortante, perché significa che c’è la voglia di riprendere in mano ciò che apparteneva alla criminalità organizzata, e di farlo ritornare legittimamente in possesso della società civile. Vorrei sottolineare un dettaglio di questa iniziativa, che giudico significativo. I prodotti coltivati su questi terreni, come abbiamo scritto nel bando, quando saranno messi in commercio recheranno la dicitura ‘prodotti provenienti dalle terre del Comune di Catania confiscate alla mafia’”.

Iniziative simili in futuro?

“Il regolamento sui beni confiscati dice che, se non sono usati a scopi istituzionali, devono essere destinati alle associazioni del terzo settore. Abbiamo avviato un percorso, è chiaro che stiamo approfondendo e studiando sempre di più per capire se ci sono dei limiti nell’organizzazione e nella gestione. Il Comune – conclude l’Assessore Cristaldi – non è l’unico attore di questa articolata filiera, ma farà certamente la sua parte”.

Vittorio Sangiorgi

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