No suolo pubblico a morosi Tari. La questione in Consiglio - QdS

No suolo pubblico a morosi Tari. La questione in Consiglio

Melania Tanteri

No suolo pubblico a morosi Tari. La questione in Consiglio

sabato 15 Gennaio 2022

Un regolamento comunale lega la concessione al pagamento della tassa, ma le associazioni di categoria evidenziano le difficoltà di far fronte ai pagamenti. Zammataro: “Trovare soluzioni”

CATANIA – La zona arancione sembra solo rinviata, al momento. Ma gli effetti di due anni di pandemia si sentono tutti. In particolare, a soffrire l’incertezza, sono gli imprenditori della ristorazione, sui quali si abbattono le regole dei colori e che, dall’avvio del Super green pass hanno visto diminuire la platea dei propri clienti, oltre che i coperti disponibili. In questo quadro, il suolo pubblico diventa strategico: ma, un regolamento comunale lega la concessione al pagamento della Tari – la tassa sui rifiuti – rispetto alla quale non tutti sono in regola.

Disagi a cascata che rischiano di mettere in crisi un intero comparto insieme all’indotto. Per questo, l’altro ieri, in sesta e in decima commissione consiliare del Comune di Catania, presiedute rispettivamente da Salvo Peci e da Manfredi Zammataro, sono stati convocati e ascoltati i rappresentanti della Cna e di Mio Italia che ne avevano fatto richiesta per dibattere proprio sul problema delle concessioni del suolo pubblico. Hanno preso parte ai lavori della commissione congiunta Roberto Tudisco, Salvatore Scuderi e Mario Urzì (Mio Italia) e Antonio Ruberto e Andrea Milazzo (Cna).

“Il Comune di Catania ha recepito, lo scorso giugno, in un regolamento – ha spiegato il consigliere Zammataro – un decreto legislativo del Governo nazionale che lega la concessione del suolo pubblico al pagamento della tassa dei rifiuti, chiedendone la regolarità contributiva degli ultimi cinque anni. E’ di tutta evidenza – ha aggiunto – come la situazione pandemica dal giugno 2021 ad oggi sia fortemente cambiata, con un peggioramento che ha comportato nuove restrizioni oltre ad un nuovo blocco del flusso turistico. Per tale ragione, con il collega Peci abbiamo ascoltato gli imprenditori e abbiamo ritenuto necessario portare le esigenze della categoria dei ristoratori in commissione con l’obiettivo di trovare delle soluzioni immediate”.

Il presidente Zammataro ha illustrato ai colleghi l’ordine del giorno presentato in commissione a seguito della formale richiesta da parte delle associazioni di categoria di affrontare il problema relativo alla concessione del suolo pubblico legata alla regolarità dei pagamenti della Tari degli ultimi cinque anni. Gli esponenti di Cna e Mio Italia – nel corso dei loro interventi – hanno evidenziato le difficoltà del recente periodo coincise con le restrizioni e la recrudescenza della pandemia.

“Gli imprenditori si sono trovati dinanzi a mancati incassi, a un minore afflusso in un periodo importante come il Natale, a un rincaro dei costi di luce e gas nonché delle materie prime e inoltre devono far fronte a ripagare i finanziamenti richiesti durante la prima fase pandemica – ha aggiunto Zammataro -. Per cui risulta impossibile per molte imprese regolarizzare eventuali mancati pagamenti della Tari del quinquennio precedente pur di ottenere il suolo pubblico. Abbiamo ascoltato con attenzione le ragioni delle sigle di categoria che rappresentano una parte importante del commercio cittadino e presto la commissione incontrerà la parte politica, gli assessori al ramo, e i dirigenti ai quali chiederemo a gran voce una proroga del suolo pubblico”.

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