Il processo era stato incardinato dopo che la Corte di Cassazione, il 5 giugno del 2023, ha annullato con rinvio la sentenza emessa in precedenza
Il reato di Raffaele “Pippo” Nicotra è andato in prescrizione. Nicotra, infatti, secondo quanto emerso, non sarebbe stato un concorrente esterno al clan Santapaola, ma avrebbe raggiunto con la famiglia di Cosa nostra un patto di scambio politico- mafioso per quanto riguarda le elezioni del 2008. In quell’anno, Raffaele Nicotra fu eletto sindaco di Aci Catena (in provincia di Catania).
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
A stabilirlo è stata la Corte d’appello di Catania che, dopo aver rivisto il reato, ha emesso la sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.
Mafia, prescrizione per Raffaele Nicotra
Il 5 giugno del 2023, il processo aveva avuto una fase importante con il rinvio della sentenza della seconda Corte d’appello di Catania che, il 21 aprile del 2022, aveva condannato l’ex deputato regionale ed ex sindaco di Aci Catena a quattro anni e otto mesi di reclusione. A suo carico, il reato di concorso esterno all’associazione mafiosa, mentre era stato assolto da quello del tentativo di estorsione. In primo grado, infatti, a Raffaele “Pippo” Nicotra erano stati inflitti 7 anni e 4 mesi di reclusione per entrambi i reati. Assistito dai legali Giovanni Grasso e Orazio Consolo, l’ex sindaco di Aci Catena si è inoltre sempre proclamato innocente.