Cava dei Modicani, ordinanza per riaprire l’impianto - QdS

Cava dei Modicani, ordinanza per riaprire l’impianto

Stefania Zaccaria

Cava dei Modicani, ordinanza per riaprire l’impianto

mercoledì 19 Agosto 2020

In tutta la provincia sono diversi i Comuni che non raccolgono l’umido da giorni

RAGUSA – Riapre, ma solo per 45 giorni, l’impianto di compostaggio di Cava dei Modicani. È arrivata proprio in questi giorni, infatti, una nuova ordinanza, urgente e contingibile, del commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Ragusa, Salvatore Piazza.

L’Arpa Sicilia ha dato parere favorevole – ma condizionato – ed ecco che l’esponente dell’ex Provincia ha firmato il provvedimento atteso dai 12 comuni della provincia che da mesi sono costretti a fronteggiare l’emergenza rifiuti. Diversi, quelli che non hanno potuto procedere al ritiro della sezione di umido negli ultimi giorni.

“Con grande senso di responsabilità ho firmato l’ordinanza – ha dichiarato Salvatore Piazza – un minuto dopo l’arrivo del parere dell’Arpa Sicilia perché ero perfettamente consapevole dell’emergenza che i 12 Comuni della provincia di Ragusa stavano vivendo. I miei uffici, già dalla vigilia di ferragosto erano allertati a predisporre l’ordinanza qualora arrivasse il parere dell’Arpa. Una volta pervenuto è stata predisposta l’ordinanza a tamburo battente. Devo ringraziare gli uffici competenti che non si sono fermati neanche a ferragosto dimostrando particolare dedizione alla risoluzione dei problemi che interessano la collettività oltre a mettere in risalto tempismo e professionalità”.

L’ordinanza emessa prevede la prosecuzione dell’esercizio dell’impianto per 45 giorni ed in ogni caso “nel rispetto del valore giornaliero massimo di rifiuti in ingresso pari a 75 Ton/die per il tempo strettamente necessario alla conclusione dell’iter per il rilascio della relativa autorizzazione in via ordinaria, in ogni caso non oltre il 31 dicembre 2020 e comunque per non più del 20 per cento di quella annua autorizzata ossia fino ad massimo di 3.360 ton, ferme restando – hanno sottolineato dagli uffici competenti – le determinazioni dell’Autorità ambientale in merito all’iter in corso di verifica di assoggettabilità a Via”.

Il provvedimento sottoscritto stabilisce anche delle prescrizioni così come sancito dal parere reso dall’Arpa Sicilia che “venga esplicitata la stima del fabbisogno di trattamento di Forsu dei Comuni che conferiscono all’impianto oggetto dell’Ordinanza; che non venga mai superato il valore giornaliero massimo di rifiuti in ingresso pari a 75 Ton/die; che l’incremento complessivo, non superiore al 20 per cento dei quantitativi annui ad oggi autorizzati (3.360 ton pari al 20 per cento di 16.800 ton/anno), sia limitato ai soli codici Cer correlati con le esigenze gestionali dei rifiuti urbani (codici Eer 200108, 200138 e 200302), poiché la necessità di potenziamento dell’impianto deriva dalle sopraggiunte esigenze correlate all’aumento di R.D., nell’ambito del territorio di competenza della Srr; che le attività di triturazione della frazione ligno-cellulosica e le attività di vagliatura finale del compost non producano emissioni in atmosfera e che vengano dotate, qualora non presenti, di sistemi di abbattimento e/o contenimento delle stesse”.

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