Climate change, in Sicilia i rischi maggiori dai fiumi - QdS

Climate change, in Sicilia i rischi maggiori dai fiumi

Rosario Battiato

Climate change, in Sicilia i rischi maggiori dai fiumi

venerdì 06 Settembre 2019

Vasta ricerca europea coordinata dall’Università di Vienna conferma l’impatto dei cambiamenti climatici. In Italia si contano 87 “stati di emergenza” dal 2013 al 2019: sette dichiarati nell’Isola

PALERMO – Il clima modifica anche le alluvioni, rendendole sempre più devastanti e frequenti nell’Europa nord-occidentale, riducendole al contempo nella parte meridionale e orientale. Lo rivela lo studio “Changing climate both increases and decreases European river floods” pubblicato sulla rivista Nature, coordinato da Günter Blöschl della Vienna University of Technology (Austria), a cui hanno partecipato 35 gruppi di ricerca di 24 Paesi europei. Nell’area mediterranea attenzione ai piccoli fiumi che possono degenerare a causa dell’aumento dei temporali e della deforestazione.

IL CALCOLO: PERICOLO NORD EUROPA
Gli studiosi hanno elaborato i dati raccolti in circa mezzo secolo, tra il 1960 e il 2010, tramite quasi 4 mila stazioni di monitoraggio alluvionale sparse su tutto il territorio europeo. Per la coordinatrice dello studio, questa mole di dati ha confermato “ciò che si sospettava da tempo, cioè che il cambiamento climatico ha un impatto sull’entità delle alluvioni, dal momento che un’atmosfera più calda immagazzina più acqua”. Nel mirino, pertanto, ci sono principalmente l’Europa centrale e nord-occidentale, dall’Islanda alle Alpi. Gli studiosi hanno messo in evidenza che le inondazioni sono diminuite del 23% in alcune aree, ad esempio in Russia, avendo, al contrario una crescita di un certo spessore, pari all’11%, in altre, ad esempio in Inghilterra del Nord e sud della Scozia.

NEL MEDITERRANEO ATTENZIONE AI FIUMI
Nell’area mediterranea da valutare più nel dettaglio ci sono fiumi e torrenti di dimensioni ridotte e i tratti urbani dei corsi d’acqua. Tragico esempio siciliano l’esondazione di un corso d’acqua lo scorso novembre nel palermitano che provocò la morte di 9 persone, ma anche le note bombe d’acqua che hanno messo in ginocchio città come Palermo e Catania.

DANNI ECONOMICI
A livello globale il danno alluvionale è stimato in circa 100 miliardi di dollari e continua a crescere. Ma anche la Sicilia ha avuto il suo bel fardello. Tra il 2000 e il 2015, secondo i dati contenuti nel “rapporto preliminare sul rischio idraulico in Sicilia e ricadute nel sistema di protezione civile”, il dissesto nell’Isola ha fatto registrare 168 eventi, 58 morti e danni per circa 4 miliardi di euro. Ci sono stati ben 9 mila episodi di dissesto che hanno colpito le arterie viarie nell’arco di quattordici anni, cioè tra il 2002 e il 2016. Eventi che hanno fatto registrare un conto salatissimo, pari a circa 50 milioni di euro all’anno di danni censiti. Dal maggio 2013 al 2019, in Italia ci sono stati 87 stati di emergenza, tra questi 7 hanno riguardato la Sicilia. La Regione aveva chiesto un importo di 624 milioni di euro, per ripristinare quanto devastato dalle alluvioni, ma gli sono stati riconosciuti poco più di 80 milioni di euro. Tra il 1999 e il 2017 sull’Isola sono piovuti oltre 660 milioni di euro dal ministero dell’Ambiente, ma soltanto un intervento su due è stato portato a compimento.

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