Cna Enna, “Malaburocrazia e leggi impantanate, così la politica abbandona l’artigianato” - QdS

Cna Enna, “Malaburocrazia e leggi impantanate, così la politica abbandona l’artigianato”

redazione

Cna Enna, “Malaburocrazia e leggi impantanate, così la politica abbandona l’artigianato”

Vittorio Sangiorgi  |
venerdì 01 Luglio 2022

Allarme della Cna di Enna sull’immobilismo istituzionale: “Da anni ddl bloccati all’Ars e in Senato”. Fiscalità di vantaggio, marchio d’origine, la bottega come luogo di formazione: tutto fermo

ENNA- Un patrimonio da difendere, tutelare e supportare che, però, non gode delle giuste attenzioni da parte delle istutuzioni locali e nazionali. A lanciare l’allarme sulle difficoltà vissute dall’artigianato tradizionale, artistico e di qualità è la Cna di Enna, tramite il coordinatore dell’artigianato artistico Salvatore Giunta e il presidente provinciale Filippo Scivoli. I due, ponendo l’accento su una questione importante e strategica per lo sviluppo dei territori, rivolgono un accorato appello alla politica.

Cna Enna, un accorato appello alla politica

“Da anni sono depositati al Senato e all’Ars due disegni di legge che darebbero un aiuto significativo al settore ma ancora – sottolineano – non sono legge con il rischio, tornando presto alle urne, di ricominciare tutto d’accapo”.

Nell’ottica di sensibilizzare, tanto gli attori istituzionali quanto l’opinione pubblica, su questo importante tema, si svolgerà oggi un evento promosso da Cna Enna insieme a Cna Sicilia e a Cna nazionale artistico e tradizionale. L’appuntamento è per le 16 presso l’Hotel del Lago. Ma quali sono gli obiettivi di questo incontro?: “Vogliamo riportare alla pubblica attenzione due proposte di particolare valore – dichiarano i dirigenti Cna – una bloccata in Commissione al Senato e una approvata dalla Commissione all’Ars e che deve arrivare in aula nei prossimi giorni prima dell’inizio della campagna elettorale”.
La strada da compiere è ancora lunga, dal momento che un vero rilancio del settore è, come spesso accade nel nostro paese, legato a logiche complesse, a districati meccanismi burocratici, ad una decisa assunzione di responsabilità da parte della politica.

Quest’ultimo è un punto focale nelle riflessioni degli esponenti di Cna: è necessario che le istituzioni politiche – sottolinea il segretario regionale della Confederazione, Piero Giglione – mettano il settore produttivo dell’artigianato, che rappresenta l’ossatura dell’economia siciliana e nazionale, nelle condizioni di potere acquisire un valore anche giuridico, con inevitabili riflessi in termini di crescita, di sviluppo e occupazione. Ecco perché noi spingiamo chi ha responsabilità legislative a non perdere ulteriore tempo in modo da offrire alle imprese artigiane di qualità gli strumenti adeguati per competere meglio sul mercato e mettere nel mirino nuovi orizzonti”. Le proposte di legge ferme al palo, a Roma e Palermo, sono due.

In “sala d’attesa” al Senato c’è il Ddl denominato “Tutela e sviluppo dell’artigianato artistico nella sua espressione territoriale, artistica e tradizionale”. Presentato dal senatore Collina, assieme ad altri, dovrebbe essere approvato dalla Commissione per approdare poi alla Camera e seguire l’iter entro l’anno. Firmatario del Ddl e tra i principali sostenitori c’è il senatore Trentacoste, che sarà ospite dell’iniziativa.

“C’è una impresa che è un valore del territorio, che lo rappresenta e che ne costituisce l’identità collettiva – spiega il senatore -. Questa impresa è un patrimonio e una peculiarità italiana, che merita un quadro normativo specifico che la tuteli e che invece subisce interventi economici che guardano ad un altro modello di impresa. L’Italia però deve tutelare le produzioni artigianali e non può esporle alla concorrenza globale”. Il testo prevede fiscalità di vantaggio per le imprese artigianali artistiche e tradizionali, l’istituzione del marchio di origine e di qualità dei prodotti e l’istituzione della bottega come luogo di formazione.

Sul medesimo punto interviene anche la proposta di legge sul “Riconoscimento del titolo di Maestro Artigiano e Bottega Scuola” ferma all’Ars e presentata dall’onorevole Palmeri, anch’essa presenta alla kermesse ennese.

“ll sistema artigiano in Sicilia, già indebolito dai processi industriali standardizzati e dalla competizione di prodotti d’importazione, è uscito dalla pandemia ancora più frammentato e fragile – osserva la deputata alcamese -. Anche per questo, la politica può e deve intervenire, salvaguardando e tutelando questo settore produttivo che rappresenta non solo un pezzo importante della nostra economia ma anche un baluardo di difesa e promozione di tradizioni e conoscenze. Una volta approvata la legge – prosegue la deputata – i decreti attuativi stabiliranno le modalità di riconoscimento dei titoli, nonché le modalità di accesso a contributi e forme di sostegno specifiche per queste attività artigiane”.

Per far sì che questo avvenga, però, occorre che, su proposta della Commissione, l’Ars inserisca nell’ordine del giorno delle poche sedute rimanenti, al massimo due, la sua votazione. Insomma, una corsa contro il tempo, che di sicuro non lascia ben sperare imprese e professionisti del settore.

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