Comuni indebitati, enti locali siciliani tra sprechi e inefficienze

Comuni indebitati, enti locali siciliani tra sprechi e inefficienze

Centro studi Enti locali: crisi strutturale in tutta la Penisola, ma i casi virtuosi ci sono e possono essere imitati

Come utilizzare al meglio le risorse del Pnrr

Un supporto per rilanciare le prospettive di sviluppo dei vari territori

Ad andare in soccorso dei Comuni in crisi finanziaria è stato il Decreto Pnrr che, insieme alla Legge di Bilancio e al Milleproroghe, ha introdotto importanti novità per le realtà in affanno, incluse importanti aperture sul fronte personale e investimenti.

Il Csel ha fatto una ricognizione delle misure rivolte da queste recenti manovre per i Comuni strutturalmente deficitari, con procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, dissestati e con disavanzo di amministrazione significativo. “Questi provvedimenti – si legge nel report del Centro studi Enti locali – contengono una serie di disposizioni che hanno lo scopo di consentire agli Comuni in difficoltà finanziarie una futura ordinaria operatività gestionale, anche con riferimento all’attivazione degli investimenti attuativi del Pnrr, assicurando, in deroga al quadro normativo vigente, fondi e risorse umane sufficienti, definendo modifiche e deroghe alle procedure di risanamento in vigore”.

Tra le novità introdotte dal decreto Pnrr per i Comuni con difficoltà finanziarie che avranno sicuramente un impatto più rilevante, c’è la possibilità di assunzioni. Come spiega il Centro Studi Enti Locali (Csel) nel dossier sugli Enti locali in difficoltà finanziaria, realizzato per Adnkronos, si potranno assumere dipendenti a tempo determinato nei Comuni strutturalmente deficitari, sottoposti a procedura di riequilibrio finanziario pluriennale o dissestati. Questa deroga è stata pensata per mettere in condizione questi enti di attuare i progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Si tratta di personale con qualifica non dirigenziale in possesso di specifiche professionalità, che potrà rimanere nell’organico comunale per un periodo anche superiore a 36 mesi, ma non eccedente la durata di completamento del Pnrr e comunque non oltre il 31 dicembre 2026. Il personale assunto a tempo determinato in applicazione di questa norma potrà beneficiare di una serie di facilitazioni nell’ambito di futuri concorsi a tempo indeterminato, come la riserva di posti o delle selezioni “uniche” semplificate.

I Comuni in riequilibrio con popolazione superiore a 250.000 abitanti sono stati anche autorizzati ad assumere dei collaboratori a tempo determinato per le esigenze degli uffici di staff del sindaco o degli assessori.

C’è poi anche un’altra opportunità per sfruttare al meglio le risorse del Pnrr, ovvero quella delle consulenze professionali esterne. Ma, come sottolineato da Anci Sicilia e dal presidente Leoluca Orlando, in questo senso occorrono chiarimenti: “Per poter realizzare i progetti che saranno finanziati grazie ai fondi del Pnrr, ritengo sia opportuno una precisa direttiva che indichi nello specifico agli Enti locali come avvalersi di consulenti esterni. Alla luce delle potenzialità offerte ai territori dal Piano, invito i Comuni siciliani a utilizzare al meglio questi fondi per fronteggiare la carenza di personale tecnico”.

La norma citata da Orlando che prevede quanto appena descritto è la Legge 233/2021, che introduce diverse semplificazioni e stanzia risorse specifiche a favore degli Enti locali, in particolare per quelli di piccole dimensioni o del Sud Italia, che diversamente farebbero fatica ad avere il personale necessario per attuare i progetti previsti.

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