Continuità territoriale, luce in fondo al tunnel - QdS

Continuità territoriale, luce in fondo al tunnel

Paola Giordano

Continuità territoriale, luce in fondo al tunnel

martedì 23 Luglio 2019

Fissati con il d.m. dello scorso 16 luglio, gli oneri di servizio pubblico per alcune rotte da e verso Trapani e Comiso. Dal 29 marzo 2020, da e per gli aeroporti "Florio" e La "Torre", i siciliani viaggeranno a prezzi ragionevoli

PALERMO – Finalmente si intravede una luce in fondo al tunnel nell’iter di riconoscimento della continuità territoriale dell’Isola.

A partire dal 29 marzo 2020, i siciliani potranno infatti viaggiare a prezzi ragionevoli. A stabilirlo è il decreto ministeriale firmato lo scorso 16 luglio dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in conformità con l’esito della Conferenza di Servizi, nella quale sono stati definiti i parametri relativi all’imposizione degli oneri di servizio pubblico sui collegamenti aerei da e per gli scali di Trapani e Comiso.

Il dispositivo imporrà, dal prossimo anno, tariffe agevolate su alcune rotte negli scali “Vincenzo Florio” e “Pio La Torre”, assicurando alla Sicilia e ai siciliani la continuità territoriale aerea attraverso servizi “adeguati, regolari, continuativi e da svolgersi con voli di linea”, per garantire i quali il Mit ha stimato “un fabbisogno finanziario massimo complessivo di 48.373.020,30 euro, di cui 31,057 milioni di euro a carico dello Stato e 17,315 milioni a carico della Regione Siciliana”.

Le rotte interessate saranno quelle da Comiso a Roma Fiumicino e a Milano Linate (e viceversa), mentre da Trapani si potranno raggiungere gli aeroporti di Trieste, Brindisi, Parma, Ancona, Perugia e Napoli (e viceversa).

Toccherà adesso ai vettori comunitari che intendono operare nelle suddette rotte, senza esclusiva e senza corrispettivo finanziario, presentare all’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, per ogni singola rotta, l’accettazione del servizio. Nel caso in cui non pervenga alcuna accettazione, il diritto di esercitare il servizio aereo di linea su ciascuna delle rotte citate potrà essere concesso in esclusiva e con compensazione finanziaria, per un periodo di tre anni a decorrere dal 29 marzo 2020, tramite gare pubbliche che saranno esperite dallo stesso Enac.

Secondo quanto stabilito nell’allegato tecnico del d.m. in merito allo scalo di Comiso, il vettore dovrà garantire all’utenza due voli giornalieri per Fiumicino con partenza da Comiso tra le 7 e le 7:30 e tra le 19 e le 19.30 e altrettanti voli di ritorno nelle fasce orarie 9.05-10.05 e 20.05-21-05, con un numero minimo di posti fissato a 280 a tratta, alla tariffa agevolata massima di 38 euro a tratta. Per Linate invece decollerà un volo al giorno, con una garanzia minima di 140 posti a tratta, nella fascia oraria 11.10-13.10; il volo di ritorno dovrà essere invece garantito, per altrettanti posti, nella fascia oraria che va dalle 13:45 e alle 15:45. Ad un costo massimo di 50 euro a tratta.

Diversa sorte toccherà allo scalo Birgi: ad eccezione del collegamento con Napoli, che vedrà un solo volo a settimana (in un giorno a scelta del vettore) per l’andata e uno per il ritorno, le altre tratte avranno due voli. Per tutte le tratte le andate potranno essere fissate nella fascia oraria 6.30-17. Per i voli di ritorno invece non è stato fissato alcun vincolo orario. Il numero minimo per volo da garantire sarà di 140 posti.

Le tariffe massime (senza restrizioni e non contingentate) da applicare per tutto l’anno su ciascuna tratta oscillano tra i 35 euro (per Trieste e Parma) ai 45 euro (per le altre rotte).

Tali prezzi – che non includo le tasse aeroportuali e l’Iva – verranno applicati solo ai residenti in Sicilia. I non residenti potranno usufruire di tariffe particolari che per quanto riguarda lo scalo “Pio La Torre” andranno, a seconda della stagione, da 76 a 114 euro per i voli Comiso-Fiumicino (e viceversa) e da 100 a 150 per la tratta verso e da Linate. Su tariffe fisse potranno contare i non residenti che voleranno da e per Trapani: 60 euro a tratta (per Trieste e Parma) e 50 euro a tratta per le altre rotte.

Una bella notizia, insomma, che arriva dopo un lungo e complicato iter fatto di rimbalzi di responsabilità tra Ministero e Regione che hanno pesato – e non poco – sulle tasche dei viaggiatori.

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