Corpi idrici, accordo di monitoraggio per preservare l’integrità delle risorse - QdS

Corpi idrici, accordo di monitoraggio per preservare l’integrità delle risorse

Michele Giuliano

Corpi idrici, accordo di monitoraggio per preservare l’integrità delle risorse

martedì 09 Luglio 2024

Un lavoro avviato dall’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia e dall’Arpa. Nello studio, l’analisi del fitoplancton: la vita vegetale basilare per gli ecosistemi acquatici

PALERMO – L’acqua è un bene sempre più prezioso, e i corpi idrici siciliani necessitano di un controllo capillare, in modo da conoscerne lo stato ed intervenire al bisogno, per preservarne al meglio la salute e l’integrità.

Un lavoro in sinergia tra il il dipartimento dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia e l’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente: i due enti hanno stipulato un accordo di collaborazione scientifica per l’attuazione del progetto “Interventi per il miglioramento della qualità dei corpi idrici”. Le attività stanno procedendo con celerità. Il personale è già stato assunto, con un contratto a tempo determinato per un anno, e anche il materiale necessario è stato acquistato, per una spesa di 4.600 euro.

In particolare, sono necessari allo svolgimento delle attività dieci camere di sedimentazione e i relativi accessori, per l’analisi del fitoplancton. Il progetto prevede tre linee di attività: lo studio delle pressioni e degli impatti sui corpi idrici marino costieri e di transizione, il rafforzamento del quadro conoscitivo sullo stato di qualità delle acque superficiali interne, che siano fiumi, laghi o invasi; lo studio della rete e dei programmi di monitoraggio dello stato chimico dei corpi idrici sotterranei e l’aggiornamento del quadro conoscitivo sul loro stato chimico e sulle pressioni che su essi insistono.

Il fitoplanctonla forma di vita vegetale più importante per gli ecosistemi acquatici

I prodotti sono stati forniti dall’operatore economico “Thalassia s.a.s di Mauro Pagan & C.” di Trieste. Lo studio del fitoplancton è fondamentale perché questi organismi rappresentano la forma di vita vegetale più importante per gli ecosistemi acquatici. È composto da numerose specie di alghe unicellulari, invisibili a occhio nudo, che vivono in sospensione nelle acque, non solo marine, ma anche fluviali e lacustri. Come le macroalghe e la posidonia, il fitoplancton svolge la fotosintesi clorofilliana, cioè è in grado di sintetizzare sostanza organica e generare ossigeno sfruttando l’anidride carbonica, la luce, l’azoto e il fosforo presenti nell’ambiente.

Nonostante le ridotte dimensioni, gli organismi che lo compongono sono fra i più abbondanti degli oceani e costituiscono una fonte di nutrimento essenziale per la sopravvivenza di tutte le altre forme di vita acquatiche. Sono inoltre i principali produttori di ossigeno negli ecosistemi marini e incidono in modo importante anche sull’ossigenazione terrestre. La loro quantità nelle acque è talmente elevata da produrre oltre il 90% della sostanza organica degli oceani e circa il 50% dell’ossigeno terrestre.

Tuttavia, sebbene le dimensioni dei singoli organismi siano molto ridotte, specie diverse di fitoplancton rispondono in modo differente a cambiamenti nei parametri chimico-fisici e biologici dell’ambiente, per cui il loro studio permette di valutare come e in che modo le attività umane abbiano cambiato le condizioni dell’acqua.

A prescindere dal singolo progetto, l’Arpa Sicilia ha tra i suoi compiti istituzionali il monitoraggio delle acque, che siano sotterranee, fiumi, invasi o marine. La European environment agency (Eea), l’agenzia europea per l’ambiente, definisce il monitoraggio ambientale come l’insieme delle misurazioni, valutazioni e determinazioni dei parametri ambientali, effettuato per prevenire possibili danni all’ambiente, ed è lo strumento fondamentale per la conoscenza e la gestione delle problematiche ambientali, a supporto della pianificazione, della valutazione, delle politiche ambientali.

Nell’ambito del processo decisionale e delle attività di valutazione di politiche, piani e programmi ambientali, il monitoraggio assume quindi un ruolo fondamentale: è solo grazie ai dati derivanti dall’attività delle reti di monitoraggio che le autorità competenti saranno in grado di analizzare la situazione attuale e di stimare futuri scenari di impatto.

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