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Covid, qualità risposta anticorpi migliora nei guariti ma non nei vaccinati

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Covid, qualità risposta anticorpi migliora nei guariti ma non nei vaccinati

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giovedì 10 Febbraio 2022

Studio in Israele prima di Delta e Omicron, a sorpresa per gli ex pazienti obesi la difesa è più elevata e sostenuta

Sebbene nel tempo il numero di anticorpi anti Sars-CoV-2 diminuisca sia nei pazienti precedentemente contagiati che nelle persone vaccinate, le prestazioni migliorano solo per gli anticorpi sviluppati post infezione, e non per quelli post vaccinazione. E’ quanto emerge da uno studio condotto da Carmit Cohen dello Sheba Medical Center di Ramat Gan, in Israele, e colleghi. Secondo gli esperti, avere all’attivo un contagio Covid fornisce potenzialmente una protezione a lungo termine. E potrebbe spiegare perché i guariti sembrano essere meglio ‘equipaggiati’ contro una nuova infezione rispetto a quelli che sono stati solo vaccinati. Gli scienziati hanno anche scoperto che, contrariamente a quanto ci si aspettasse, i pazienti con obesità precedentemente infettati avevano una risposta immunitaria più elevata e più sostenuta rispetto ai pazienti in sovrappeso e con un peso nella norma.

Lo studio

Mentre la protezione contro la reinfezione dura a lungo nelle persone che hanno avuto Covid, le cosiddette infezioni ‘breakthrough’ (quelle che fanno breccia nello scudo vaccinale) sono sempre più comuni 6 mesi dopo il vaccino. In questo studio gli autori hanno analizzato la risposta immunitaria umorale (indotta da anticorpi) in persone guarite, ma non vaccinate per un massimo di un anno e l’hanno confrontata con chi aveva ricevuto due dosi del vaccino Pfizer (ma non aveva nessuna infezione precedente) per 8 mesi. I guariti reclutati – in tutto 130 con diagnosi mediante tampone molecolare – si erano infettati con il virus originale, con la variante Alfa di Sars-CoV-2, e in pochi casi con la Beta, poiché l’arruolamento è stato completato prima dell’avvento di Delta. Nessuno di loro si è reinfettato durante il periodo di studio.

Le proteine IgG anti-Spike e gli anticorpi neutralizzanti di questi ex pazienti sono stati confrontati con quelli di 402 persone di età e indice di massa corporea corrispondenti, ma vaccinati con due dosi e mai contagiati dal virus. Anche questi pazienti con doppia vaccinazione non si sono infettati durante il periodo di studio. Tuttavia, in Israele avevano iniziato a emergere nel secondo trimestre del 2021 casi di operatori sanitari vaccinati e mai infettati che stavano sperimentando contagi breakthrough circa 6 mesi dopo l’ultima dose di vaccino. Il tutto mentre persone precedentemente infette e non vaccinate resistevano al contagio. Lo studio ha puntato a capire perché questa differenza.

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