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Covid, Green pass, Sileri, no all’obbligo in bar e ristoranti

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Covid, Green pass, Sileri, no all’obbligo in bar e ristoranti

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lunedì 19 Luglio 2021

Il sottosegretario alla Salute: si al green pass per tutte le occasioni di assembramento, non per bar e ristoranti.

“È vero, i contagi aumentano e continueranno a salire, ma va fatta una rivisitazione dei parametri dando più peso ai ricoveri rispetto al numero dei positivi. Ora il virus si diffonde tra i più giovani e i non vaccinati o vaccinati solo con la prima dose.

Le categorie più a rischio sono protette e non si finisce più in ospedale, quindi più andiamo avanti con i vaccini meno il virus circolerà e ancor meno saranno i ricoveri.

Interverremo inoltre sul green pass che verrà rilasciato solo con il completamento del ciclo vaccinale con le consuete due dosi.

Ora sappiamo infatti che una sola – a parte i monodose – non è sufficiente a garantire la sicurezza”. È quanto dichiara Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute.

In merito al Green pass, per Sileri, “se in una regione i contagi superano quota 50mila ma non aumentano i ricoveri, invece di chiudere tutto è meglio utilizzare gradualmente il green pass per tutte le occasioni di assembramento tipo cinema, teatri eccetera.

Mentre non credo al momento che sia necessario intervenire anche su bar e ristoranti. Se poi – aggiunge – il numero dei positivi dovesse aumentare di molto si può estendere il “lasciapassare” settore per settore”.

Il sottosegretario si sofferma poi sui capitoli trasporto pubblico e riapertura delle scuole.

Le due questioni vanno scorporate. Per i trasporti – spiega – la situazione è diversa perché se prendi un bus in cui almeno un passeggero su tre ha le due dosi di vaccino e un altro terzo ne ha almeno una, i rischi sono molto più bassi.

È vero che occorre un ulteriore sforzo, ma non è più come lo scorso anno. E lo stesso discorso vale per gli assembramenti all`entrata e all`uscita dalle scuole. Detto questo temo però che garantire le lezioni in presenza fin da subito sia abbastanza difficile, sarà una sfida complessa.

La differenza la farà il numero dei vaccinati a settembre tra gli studenti e il personale della scuola”.

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