L’istituto case popolari gestiva i quattro alloggi presenti nell’edificio e di uno ne aveva la proprietà. Sicali al QdS: “I controlli? Spettano a Catania Rete e gas”
CATANIA – Dopo il crollo, mentre ancora sono in atto le operazioni di bonifica, si iniziano a fare i conti con i danni della tragica esplosione di qualche giorno fa avvenuta nel rione di San Giovanni Galermo. A rispondere alle nostre domande, per delineare un quadro della situazione, è Angelo Sicali, presidente dello Iacp di Catania. Ente che ha la gestione della palazzina crollata e di quelle limitrofe.
Presidente Sicali, si è parlato di lavori di ristrutturazione nella palazzina crollata. Che tipo di lavori c’erano in essere?
“La palazzina esplosa contava quattro alloggi: un alloggio nostro come proprietà e tre alloggi di proprietà del demanio dello Stato. Tutte e quattro comunque gestiti da noi. Sicuramente c’è un elemento: noi non abbiamo mai autorizzato alcuna ristrutturazione”.
Parliamo di una ristrutturazione importante, alcune fonti parlano di 80mila euro di lavori…
“Non è qualcosa che ci riguarda, per cui do per scontato che sia la parte dei privati. Noi non abbiamo fatto mai questi lavori. E il direttore dell’area tecnica mi conferma”.
Lo Iacp solitamente fa controlli sulla rete del gas dei propri immobili?
“Non è nostra competenza, la competenza è di Rete e Gas. La rete del gas è un qualcosa che riguarda la partecipata. Per quanto riguarda invece i nostri condomini, se qualcuno si è allacciato alla rete è una questione che riguarda il singolo inquilino. Rispetto alla palazzina che è esplosa, i miei uffici non hanno potuto ancora determinare qual è la parte più danneggiata o meno danneggiata. Fino ad ora non abbiamo potuto accedere all’area, per ovvie ragioni, e non abbiamo la cognizione dei danni che si sono determinati. Lo potremo sapere solo quando saremo autorizzati ad accedere ai luoghi e fare tutti gli accertamenti del caso”.
Quali sono gli immobili dello Iacp coinvolti dall’esplosione?
“Oltre alla palazzina crollata, quella più vicina in cui c’è un alloggio di nostra proprietà e tre che sono stati riscattati. Per quanto riguarda la terza palazzina, noi abbiamo tre alloggi su quattro. Poi dalla quarta palazzina alla nona sono tutte di piena proprietà nostra”.
Gli immobili danneggiati verranno ricostruiti?
“Per quanto riguarda la prima palazzina, a lume di naso, si attiverà probabilmente un processo di demolizione e ricostruzione. Noi non abbiamo soldi nostri ma ci governiamo con gli affitti. Dunque, siamo in attesa di vedere l’evolversi della vicenda, anche perché ci sono le assicurazioni che dovrebbero attivarsi in quanto non è un evento nato dalla nostra responsabilità. Da questo punto di vista noi siamo stati spettatori ma allo stesso tempo siamo stati danneggiati come Ente. Ringraziamo Sant’Agata che non ci sono state vittime, ma il problema c’è perché ci sono famiglie che allo stato attuale sono state evacuate. Fino a stamattina ho sentito degli abitanti che chiedevano di entrare per prendere i vestiti e tutto le cose di cui necessitano. Ma attualmente non è possibile. Io e il dirigente dell’area tecnica, ieri, volevamo andare sul luogo, ma siamo stati sconsigliati dai nostri tecnici che erano lì per interloquire con i vigili del fuoco. Questo perché siamo in una fase dove ci sono le dovute indagini e il guasto ancora non è stato risolto. È una questione molto delicata e riceviamo notizie molto frammentate. L’altra sera è stata una brutta pagina, una giornata di amarezza, e siamo sconvolti da questa vicenda. Ringraziamo il Signore che non è successo nulla di grave, lo considero una sorta di miracolo rispetto a quello che è successo. Almeno poi da quello che ho letto, anche perché noi non abbiamo piena contezza di come si sono manifestati gli eventi: le fasi della giornata, quando è stato dato l’allarme”.