De Luca lancia la nuova era dell’Atm e la rivoluzione del trasporto pubblico - QdS

De Luca lancia la nuova era dell’Atm e la rivoluzione del trasporto pubblico

Lina Bruno

De Luca lancia la nuova era dell’Atm e la rivoluzione del trasporto pubblico

giovedì 20 Giugno 2019

Formalizzati dal Comune alcuni passaggi fondamentali come la nomina dei componenti del Cda. Con la nuova Spa via alla liquidazione dell’azienda speciale “con 80 milioni di debiti”

MESSINA – “È iniziata l’era della nuova Atm Spa, finisce quella dell’azienda che ha accumulato 80 milioni di debiti”. Per il sindaco Cateno De Luca e per il presidente Pippo Campagna non ci sono dubbi sulla necessità di liquidare un’azienda speciale “che agiva senza dare conto dei costi e dei benefici e che per questo ha accumulato tanti debiti”.

Con la nuova società per azioni, dopo due bilanci consecutivi chiusi in perdita, il sindaco ha promesso di chiudere definitivamente, mandando a casa i soggetti ritenuti responsabili della mala gestione. “Peccato – ha aggiunto il primo cittadino – che della mala gestione precedente, difesa strenuamente da certi poteri forti, non pagherà nessuno, anche se il Consiglio comunale non ha approvato gli ultimi sedici anni di bilanci”.

Secondo il segretario Uil trasporti Michele Barresi, però, la liquidazione dell’Atm è una scelta politica del sindaco Cateno De Luca a cui il Consiglio comunale si è piegato senza leggere neppure l’ultimo bilancio; la situazione economica dell’azienda, rappresentata in modo allarmistico, sarebbe servita solo a giustificare l’operazione che porta alla nuova Spa.

I rappresentanti sindacali di Cgil e Uil, nei mesi scorsi, avevano chiesto al Consiglio il ritiro della delibera 72/C in autotutela, elencando tutta una serie di elementi mai emersi dai dossier del sindaco, dove nella valutazione dei debiti sarebbero stati omessi o minimizzati aspetti come i crediti con la Regione e la rottamazione delle cartelle Inps.

Ma l’iter verso la liquidazione adesso è stato avviato. Con la costituzione della nuova Spa, sono stati formalizzati alcuni passaggi come la nomina del Cda: presidente sarà Pippo Campagna, consiglieri d’amministrazione Francesco Gallo (entrambi confermati), e Loredana Pagano, direttore generale di un Ente di formazione, l’Ancol, coinvolto in note vicende giudiziarie (inchiesta “Corsi d’oro”). Anche per la nuova azienda, De Luca ha scelto di avvalersi di tre componenti invece che di un amministratore unico, come indica la legge Madia. Non passa alla nuova società Roberto Aquila, che però sarà uno dei commissari liquidatori della vecchia Atm, insieme a Pietro Picciolo (già liquidatore di MessinAmbiente) e Fabrizio Gemelli.

Il capitale sociale della nuova Atm è interamente pubblico e integralmente posseduto dal socio pubblico unico, che resta il Comune di Messina, che non potrà cedere le proprie azioni a soggetti privati. Il timore del segretario della Uil trasporti resta comunque quello “di vedere tra qualche anno Atm regalata ai privati esattamente come l’Amministrazione sta per fare mettendo a bando il servizio rifiuti e liquidando Messina Servizi Spa in house providing”.

Come evidenziato in una nota a firma di Uil trasporti e Filt Cgil, in questi mesi si è registrata però un’apertura dell’Amministrazione nei confronti di alcune richieste sindacali, con “un radicale cambio di rotta su alcuni settori che nei piani aziendali inizialmente erano stati sottostimati. È solo un esperimento per tre mesi, ma un piccolo passo avanti importante per circa 120 dipendenti Atm che vedranno incrementate da 30 a 36 le ore lavorative settimanali prestate . Sebbene il sindacato puntasse alla trasformazione definitiva in full time a 39 ore, il primo passaggio a 36 ore non può essere che accolto come un buon segnale”.

Soddisfatti anche i rappresentanti sindacali di Cisl, Ugl, Orsa e Faisa che però, come sottolineato da Barresi, avevano sottoscritto nel Salva-Messina cinquanta esuberi alla Ztl e la riqualificazione a personale autista. “Altra buona notizia – hanno evidenziato le quattro sigle – è la prossima assunzione di nuovi autisti, selezionati dal Centro per l’impiego. La fase difficile però verrà con la liquidazione di Atm e il passaggio dei lavoratori nella nuova SpA. I detrattori di turno parlano impropriamente di apertura alla privatizzazione e si dichiarano ideologicamente contrari alla chiusura dell’azienda speciale, forse non sanno che un’azienda speciale con 85 milioni di debiti, nei fatti si è liquidata da sola”.

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