Dissesto Catania, l'udienza preliminare è stata rinviata - QdS

Dissesto Catania, l’udienza preliminare è stata rinviata

redazione web

Dissesto Catania, l’udienza preliminare è stata rinviata

giovedì 10 Settembre 2020

Al venti ottobre. Riguarda trenta persone tra cui l'ex sindaco Bianco, che ha detto, “Avremo modo di dimostrare la piena correttezza dei nostri comportamenti: compiuti atti che hanno consentito al Comune di non precipitare nel default"

E’ stata rinviata al venti ottobre, per ragioni riguardanti i locali giudiziari e il rispetto delle norme sul coronavirus, l’udienza preliminare, a Catania, per decidere sul rinvio a giudizio di trenta indagati per falso ideologico nell’ambito delle indagini chiuse dalla Procura della Repubblica etnea nello scorso novembre sul dissesto economico del Comune.

Tra essi l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco, parte della sua giunta di allora, il collegio dei revisori dei conti in carica tra il 2013 e il 2018 e alcuni dirigenti dell’Ente.

L’inchiesta si basa su indagini del nucleo Pef della guardia di finanza di Catania.

“Avremo modo di dimostrare la piena correttezza dei nostri comportamenti” ha detto Bianco in una nota.

“Ho sempre avuto e ho piena fiducia nella Magistratura – ha aggiunto – e d’altronde in più occasioni anche la Magistratura contabile ci ha dato atto dell’efficacia delle azioni da noi avviate, per esempio sui fitti passivi, sulle spese del personale, sui costi degli organi politici”.

“Già prima della mia sindacatura – ha ricordato Bianco – il Comune di Catania era predissesto, dichiarato nel 2012 dall’Amministrazione Stancanelli per indebitamenti della precedente amministrazione”.

“Le accuse a cui ci accingiamo a rispondere puntualmente nel merito – ha poi precisato l’ex sindaco – non riguardano ovviamente interessi personali (questo ci viene da tutti riconosciuto) ma gli atti che hanno consentito al Comune di non precipitare nel default finanziario”.

“Avremmo potuto – ha ricordato – dichiarare il dissesto quando ci siamo insediati, scaricando ogni responsabilità. Ma abbiamo voluto tutelare gli interessi della città, evitando che il dissesto fosse pagato dai creditori del Comune e da tutti i cittadini. Tutto ciò lo abbiamo fatto tornando ad avere considerazione in tutta Italia, aprendo tratte della Metro, mantenendo i servizi ai cittadini, acquistando autobus, realizzando importanti lavori anzitutto nelle periferie e nelle grandi opere, aumentando gli investimenti, pagando sempre gli stipendi dei dipendenti comunali con estrema regolarità. Contrariamente al passato”.

“I numeri – ha concluso – dicono chiaramente che il bilancio è migliorato nei cinque anni della mia sindacatura e non c’è stato alcun danno economico per il Comune. Se gli amministratori di un qualsiasi comune con difficoltà economiche (cioè la stragrande maggioranza) non provassero a evitare il dissesto e invece lo dichiarassero non appena si presenta un problema economico-finanziario, sarebbe un disastro per gli enti locali italiani. Affronteremo quindi i successivi passaggi con serenità e con la piena consapevolezza di aver operato correttamente. Come sempre è stato riconosciuto nella mia lunga ed appassionata attività a favore della mia Città e delle Istituzioni”.

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