Droga al convivente in carcere: donna scoperta e denunciata - QdS

Droga al convivente in carcere: donna scoperta e denunciata

Michele Sardo

Droga al convivente in carcere: donna scoperta e denunciata

giovedì 17 Novembre 2022

La donna aveva nascosto la sostanza stupefacente e ha tentato di darla al suo compagno durante un colloquio

Una donna ha tentato di portare droga al convivente detenuto nel carcere di Capanne di Perugia, ma la Polizia Penitenziaria ha scoperto l’illecito e la donna è stata denunciata. A dare la notizia è il segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria Sappe, Fabrizio Bonino. “Nella giornata di ieri, al Reparto colloqui, si era presentata la donna, che aveva nascosto della sostanza stupefacente, per incontrare a colloquio il convivente detenuto. I controlli della Polizia penitenziaria hanno scoperto la droga e la donna, dopo i contatti intercorsi con l’Autorità giudiziaria, è stata denunciata a piede libero. Il nostro encomio va ai colleghi in servizio a Capanne che mantengono alta la guardia, opponendo la propria azione con grande professionalità a garanzia della legalità, come in questa occasione”.

Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, plaude “alla professionalità, all’abnegazione e all’astuzia del personale operante. Ogni giorno la Polizia penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex, una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il Sert per chi è in trattamento, sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Auspico che l’Amministrazione penitenziaria promuova ed intensifichi momenti di formazione ed aggiornamento professionale per il personale di Polizia Penitenziaria di tutta la Regione – conclude Capece – in particolare sui temi, come quelli del contrasto all’introduzione di droga e telefonini cellulari in carcere, maggiormente utili alla quotidianità operativa dei Baschi Azzurri.”

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