Habemus papam. Dalla serata dell’8 maggio, queste parole hanno raggiunto miliardi di persone nel mondo, che hanno accolto come il nuovo pontefice. Il volto, le parole, la presentazione del primo papa statunitense della storia – il cardinale Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome Leone XIV – sono protagonisti dei post sui social e delle prime pagine della stampa internazionale.
Il successore di papa Bergoglio è diventato nel giro di pochi minuti un volto noto in tutto il mondo ed è partita la corsa per scavare nel passato del cardinale Prevost – dai punti comuni con Francesco alla carriera, dai dossier “scottanti” sui presunti insabbiamenti di casi di pedofilia all’attività di missionario in Perù – e guardare al futuro del Pontefice, che sembra già dal primo discorso ufficiale aver messo al centro del proprio pontificato i temi della pace e dei valori missionari. Nessun dettaglio è passato inosservato, alla stampa come ai fedeli, dalla scelta del nome al vestiario, dal ringraziamento in spagnolo alle lacrime commosse. Di reazioni ce ne sono state diverse: positive, negative, neutre, complottiste, perfino bizzarre.
L’elezione di papa Leone XIV focus della stampa internazionale
Gli occhi della stampa di tutto il mondo sono puntati sul Vaticano dalla fumata bianca della prima serata dell’8 maggio. Entusiasti i principali quotidiani statunitensi, che hanno accolto con piacere e discreta sorpresa la notizia dell’elezione del primo papa statunitense. E soddisfatta – seppur in parte – è anche l’ala conservatrice della popolazione e del clero statunitense, che può tirare un sospiro di sollievo dopo l’elezione di quello che Michele Falcone, confratello agostiniano di Prevost, ha descritto come “un dignitoso uomo di centro“.
I quotidiani statunitensi
“Un Papa americano cercherà di unire una Chiesa divisa”, titola il Wall Street Journal, mettendo proprio in luce l’animo moderato che potrebbe rivelarsi il punto di forza di papa Leone XIV. Il New York Times punta invece sui valori missionari del nuovo pontefice e sulle misure che intenderà prendere per “fronteggiare la crescente ala conservatrice (letteralmente “di destra”, ndr) del Clero”. Punta più sulle origini e sull’infanzia di Prevost – tra gli umili sobborghi di Chicago – il Chicago Sun Times, che però non manca di dedicare articoli all’approfondimento delle controversie legate alla figura del nuovo papa (come il silenzio sui presunti insabbiamenti di abusi, che pure sarà un tema scottante per il prossimo pontificato).
“Leone XIV chiede alla Chiesa di ‘costruire ponti’”, è l’apertura del Washington Post. Punta al contrasto con la figura di Trump – non poco associata al nuovo papa – Politico, che titola: “Leone XIV è il primo Papa dell’America. La sua visione del mondo appare in contrasto con America First”.
Il “suo” Perù
Tra le reazioni della stampa internazionale alla nomina di Leone XIV ci sono quelle dell’America Latina, in particolare del Perù, terra a cui Prevost è profondamente affezionato e a cui ha perfino dedicato un omaggio in spagnolo durante il suo primo discorso alla folla di fedeli. El Comercio in un editoriale si legge: “Il Papa più vicino: Leone XIV ha qualità sufficienti per far fronte alle sfide che ha davanti a sé”. In Argentina, Paese di Papa Francesco, La Nacion titola: “‘La pace sia con voi’, l’elezione di Papa Leone XIV sorprende il mondo e dà continuità all’eredità di Francesco”. C’è quindi una buona accoglienza di una figura che riunisce in sé un po’ tutte le Americhe e non solo “l’egemonica” area settentrionale, che tanto – soprattutto dopo l’elezione di Trump alle presidenziali USA – ha fatto discutere.
La reazione dell’Italia e dell’UE all’elezione del papa
La scelta di un papa statunitense ha sorpreso e non poco. Lo si vede soprattutto nei titoli dei quotidiani europei, dove i futuri rapporti con l’Amministrazione Trump sono un’incognita tutta da esplorare. Lo si nota, per esempio, nel titolo de Le Monde: “Papa Leone XIV, cittadino del mondo, entra nel dibattito pubblico negli Stati Uniti”. Sulle origini ispaniche e sul profondo legame sia con gli USA che con l’America Latina punta invece lo spagnolo El Mundo, che in uno dei suoi titoli dice: “Da Chicago a Chiclayo… Il viaggio del papa statunitense-peruano con sangue spagnolo”.
Nel Regno Unito, il focus è diverso da quotidiano a quotidiano. Da una parte c’è il The Guardian, che sottolinea la potenziale contrarietà di papa Leone XIV alle politiche migratorie statunitensi recentemente introdotte da Trump da una parte e “punzecchia” sul potenziale allarme per la comunità LGBT+ cattolica dall’altra; dall’altra, invece, un conservatore come il The Telegraph dedica sorprendentemente più di uno spazio ai presunti legami del nuovo papa con casi di abusi e sottolinea come il pontefice dovrà lavorare duramente per affrontare questa questione spinosa ed eliminare l’ombra negativa dal suo profilo.
L’Italia, che forse si aspettava un papa italiano, si è trovata ad accogliere uno statunitense come nuovo leader religioso. Quasi tutti i titoli delle prime pagine italiane citano l’espressione “il papa americano“, ma anche le prime parole di Leone XIV sulla pace. Le combina il Corriere della Sera, per esempio, che in prima pagina scrive: “Il Papa americano: pace”. Una serie di metafore e di giochi di parole sul nome scelto dal neoeletto pontefice animano le pagine – per esempio – de Il Fatto Quotidiano (“Un Leone per la pace”) e de Il Giornale (“Leone d’America”). Tra i quotidiani siciliani, infine, il nostro QdS titola: “Habemus Leone XIV, il missionario della ‘pace disarmata e disarmante’”.
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