Fotovoltaico, la terra del sole battuta dalla nebbia - QdS

Fotovoltaico, la terra del sole battuta dalla nebbia

Rosario Battiato

Fotovoltaico, la terra del sole battuta dalla nebbia

mercoledì 26 Giugno 2019

Nonostante la migliore condizione di irraggiamento, la Sicilia è solo sesta in Italia: ancora troppo pochi gli impianti rispetto agli abitanti, nonostante il boom del 2018

PALERMO – La Sicilia è la terra del sole soltanto sulla carta. A fronte di una delle migliori condizioni di irraggiamento del Paese, l’Isola si deve accontentare di una produzione lorda che vale appena il sesto posto nazionale – battuta da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Lazio – e in calo rispetto al 2017 (-8,8% il risultato registrato lo scorso anno a fronte di una contrazione nazionale pari a circa il 7%). Lo rivelano i numeri contenuti nel Rapporto Statistico Solare Fotovoltaico 2018 del Gestore dei servizi energetici, che è stato rilasciato nei giorni scorsi, con l’aggiornamento alla fine dello scorso anno.

I NUMERI NAZIONALI
A fine 2018 risultano complessivamente installati 822.301 impianti fotovoltaici per una potenza totale di 20.108 MW e una produzione di 22.654 GWh. Numeri che valgono circa il 7% del Consumo Interno Lordo di energia elettrica. Il fotovoltaico si prende una fetta rilevante della produzione verde che vale un quinto del totale (20%), distribuito tra un 58% di impianti con potenza tra 3 e 20 kW, 34% tra 1 e 3 kW, e il 7% tra 20 e 100 kW. “In Italia nel corso del 2018 – si legge nel rapporto – sono stati installati circa 440 MW di impianti fotovoltaici, in gran parte aderenti al meccanismo dello Scambio sul Posto; alla fine dell’anno risultano in esercizio 20.108 MW (+2,2% rispetto al 2017), che nel corso dell’anno hanno generato 22.654 GWh”.

DISTRIBUZIONE REGIONALE: PUGLIA BATTE TUTTI PER PRODUZIONE
A guidare incontrastata la classifica per numerosità degli impianti c’è la Lombardia con 125.250 impianti, segue il Veneto con 114.264 quindi, a chiudere il podio, l’Emilia Romagna con 85.156. La classifica in termini di potenza e di produzione, invece, premia la Puglia che, a fronte di poco meno di 50 mila impianti, detiene la potenza installata più elevata tra le regioni, pari a 48.366 MW, e anche la produzione lorda, pari a 3.438 GWh. La graduatoria della produzione continua con la Lombardia (2.252 GWh) e con l’Emilia-Romagna (2.187 GWh). Solo quinta la Sicilia.

MARCIA INDIETRO NELLA PRODUZIONE NAZIONALE
La produzione nazionale, in contrazione di circa il 7% nel confronto tra il 2018 e il 2017, è risultata negativa in tutte le Regioni, con l’eccezione di alcune dove è rimasta pressoché invariata. La regione caratterizzata dal calo più rilevante è la Basilicata (-11%), seguita da Marche, Umbria e Sardegna con variazioni prossime al 10%. Una tendenza spiegata dagli esperti del Gse: “In termini di produzione, i 22,7 Twh generati nel 2018 fanno registrare un calo di oltre 1,7 Twh rispetto al 2017, che si era peraltro contraddistinto per un notevole incremento (+2,4 TWh) rispetto al 2016. Tali oscillazioni sono principalmente imputabili alla variazione dell’irraggiamento solare”.

IRRAGGIAMENTO: LA TERRA DEL SOLE NON NE APPROFITTA
Nella cartina della radiazione solare al suolo cumulata nel 2018 (riportata sul rapporto come elaborazione a cura di RSE su dati Eumetsat) si evidenzia, in linea generale, che la quantità cumulata nel 2018 è stata sensibilmente inferiore a quella del 2017. Un dato che giustifica la minore produzione, ma che non spiega il clamoroso ritardo siciliano. Nelle varie gradazioni della mappa che misurano la radiazione cumulata al suolo (da 1200 a 2100 kWh/mq) la Sicilia è evidentemente la regione più colorata, eppure non riesce a essere leader del settore.

SICILIA: UNA RINCORSA ANCORA INCOMPIUTA
I grandi passi in avanti degli ultimi anni non hanno lanciato la Sicilia tra le migliori, operazioni invece brillantemente compiuta dalla Puglia. Nell’Isola è registrato il 6,4% degli impianti di tutta Italia, una quota minima se consideriamo che comunque la maggiore concentrazione si rileva nelle regioni del Nord (55% del totale), con Lombardia, Venero ed Emilia Romagna che da soli fanno rispettivamente il 15,2%, il 13,9% e il 10,4%. Tra le province, è buona la performance di Catania che ha raggiunto da sola l’1,2% del totale nazionale, il miglior dato regionale anche se restano lontanissimi i migliori d’Italia: Roma al primo posto col 3,9% del totale nazionale, seguita da Treviso e Brescia che ottengono il 3,2%. Ottima la prestazione di Lecce che, con l’1,9%, è la migliore delle meridionali.

PRODUZIONE SICILIANA, INDIETRO DI NOVE PUNTI PERCENTUALI
Tra il 2017 e il 2018, la produzione siciliana è passata da 1.959 GWh a 1.788 GWh, concretizzandosi in un calo di 8,8 punti percentuali, un dato che è superiore alla contrazione nazionale (intorno al 7%). La percentuale di produzione siciliana vale il 7,9%, un dato che è circa la metà di quanto ottenuto dalla Puglia (15,2% del totale), e comunque inferiore all’Emilia Romagna (9,7%), alla Lombardia (9,9%) e al Veneto (8,8%). La provincia con la maggiore produzione è Lecce (893,1 GWh, 3,9% del totale), in Sicilia la prima è Ragusa (1,2%), seguita da Catania, Siracusa e Agrigento (1,1% ciascuno). Le prime quattro province isolane totalizzano comunque un risultato (1093,2 GWh) che supera di pochissimo il dato della provincia salentina.


Ma nel 2018 l’Isola è stata la regione del Mezzogiorno con più installazioni

PALERMO – Gli esperti spiegano che “dall’analisi della distribuzione regionale del numero degli impianti installati nel corso del 2018 emerge il primato delle regioni che sono caratterizzate da un’alta densità abitativa”.

A determinare la graduatoria ci sono sempre le regioni del nord – Lombardia (17,8%), Veneto (16,7%) ed Emilia Romagna (11,0%) – che rappresentano insieme circa il 45% degli impianti installati nell’anno. Al Centro si evidenzia il dominio della Regione Lazio con l’8,2% di impianti, mentre al Sud la maggiore concentrazione di impianti installati nel 2018 si rileva in Sicilia (6,0%). In valore assoluto si tratta di 48 mila impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di circa 440 MW.

“I dati riportati nel documento – si legge nel rapporto – sono frutto dell’integrazione delle informazioni presenti nel sistema informatico Gaudì (gestito da Terna) e negli archivi utilizzati dal Gse per la gestione dei meccanismi di incentivazione (Conto Energia e Certificati Verdi) e per il ritiro dell’energia (Ritiro dedicato e Scambio sul Posto)”.

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