Ennesima riunione dedicata a Capo Peloro, ma dopo le parole occorrono i fatti - QdS

Ennesima riunione dedicata a Capo Peloro, ma dopo le parole occorrono i fatti

Lina Bruno

Ennesima riunione dedicata a Capo Peloro, ma dopo le parole occorrono i fatti

venerdì 02 Agosto 2019

Scarichi di acque inquinate, abusi e trasgressori fuori controllo. Serve un intervento unitario. Esattamente un anno fa la prima riunione sul tema, ma da allora nulla è cambiato

MESSINA – Dopo i blitz e i tavoli tecnici, ecco arrivare infine le ordinanze. Il protocollo che l’Amministrazione in genere utilizza per affrontare le criticità legate al territorio è lo stesso, ma più complicato è passare da questo semplice schema a interventi risolutivi.

Di scarichi di acque inquinate nel lago di Ganzirri si è discusso in una riunione a Palazzo Zanca voluta dal sindaco Cateno De Luca dopo una serie di sopralluoghi effettuati nella Riserva orientata di Capo Peloro. Del problema si torna ciclicamente a parlare da qualche decennio e come un mantra viene ripetuto che è necessario un progetto di valorizzazione in un’area dove nel tempo le speculazioni hanno oscurato i propositi di salvaguardia ambientale.

Della questione De Luca si era già occupato esattamente un anno fa, da sindaco metropolitano, quando si era incontrato a Palazzo dei Leoni con il direttore delle Riserve naturali, Maria Letizia Molino, il funzionario Armando Cappadonia e il comandante della Polizia metropolitana Antonino Triolo, per l’attuazione di un’azione di riqualificazione della Riserva di Capo Peloro.

Una superficie di quasi 94 ettari costituita dai laghi di Ganzirri e di Faro e dai canali di collegamento interlagunari e marini e affidata in gestione alla ex Provincia regionale, che però non ha mai assunto un ruolo guida con un Piano che garantisse l’interazione con gli altri due enti, Demanio regionale e Comune, a cui competono le aree limitrofe alla riserva.

Il sindaco aveva chiesto agli uffici preposti una dettagliata relazione sulle necessità di carattere infrastrutturale ed eventuali servizi da mettere in campo per definire una strategia globale per la valorizzazione e il rilancio della Riserva. Il comandante Triolo, inoltre, doveva intensificare le attività di controllo per prevenire eventuali abusi e reprimere i trasgressori. Nel giro di un paio di settimane dovevano essere presentate le apposite relazioni per avviare un gruppo di progetti specifici per le aree della Riserva, finalizzati al risanamento ambientale ed alla realizzazione di servizi ed infrastrutture per una migliore fruizione della zona protetta e all’eliminazione di eventuali scarichi fognari presenti intorno al lago.

Gli obiettivi erano sicuramente ambiziosi, ostacolati da una serie di intoppi se è vero che un anno dopo si è tornati sulle stesse criticità e in particolare su scarichi fognari e contaminazione delle acque che defluiscono in uno dei due laghi della Riserva. Stavolta a partecipare al tavolo tecnico c’erano, oltre al sindaco, il vice sindaco Salvatore Mondello, l’assessore Dafne Musolino, funzionari dei Dipartimenti Lavori pubblici, Ambiente e Sanità, Edilizia privata, rappresentanti di Amam, Arpa, Riserva Naturale, Polizia municipale e metropolitana e Guardia di Finanza stazione navale. Dal confronto è emerso ancora il problema della contaminazione delle acque meteoriche che si riversano nel Lago di Ganzirri.

“Risulta necessario – si legge in una nota – accertare la causa di questa contaminazione e procedere in tempi più che solleciti all’inibizione allo scarico delle acque nel Lago, in attesa della realizzazione della nuova rete fognaria che colletterà le acque meteoriche ed eviterà il ripetersi dei fenomeni di allagamento della sede stradale con conseguente riversamento di queste acque, anch’esse inquinate, nel Lago”.

Il sindaco ha dato disposizione al Dipartimento Ambiente e all’assessore Musolino di predisporre un’ordinanza in cui stabilire termini perentori per l’esecuzione di queste attività di ricerca e di sistemazione degli scarichi, eseguendo anche la verifica di tutte le autorizzazioni all’allaccio alla rete fognaria degli insediamenti abitativi e dei permessi per le piscine realizzate nei numerosi complessi edilizi che si trovano di fronte al lago. In attesa dell’ordinanza e degli altri interventi strutturali per i quali occorrerà tempo, sono iniziate le operazioni di pulizia straordinaria delle aree intorno ai laghi.

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