Il giovane, in un lungo post pubblicato sui propri profili social la scorsa notte, ha ricordato la storia d’amore nata di recente.
L’ombra della tragedia si allunga su Messina e Noto, il paese d’origine di Stefano Argentino, il 27enne fermato per l’omicidio di Sara Campanella avvenuto nel pomeriggio di lunedì nei pressi del Policlinico universitario di viale Gazzi a Messina.
Una giovane studentessa universitaria uccisa per strada, un delitto che ha scosso profondamente l’opinione pubblica e A.F., il fidanzato di Sara. Il giovane, in un lungo post pubblicato sui propri profili social la scorsa notte, ha ricordato la storia d’amore nata di recente con la giovane originaria della provincia di Palermo.
Il post del fidanzato di Sara Campanella
“Tenetevi sempre stretto chi vi ama e amatelo alla follia, la vita può cambiare in un batter d’occhio. Amate come se fosse l’ultimo giorno e baciatevi come se fosse l’ultimo ma soprattutto VIVETEVI!! Stasera ti ho perso amore mio..ma ti prometto che le promesse che ti ho fatto le manterrò fino alla fine, andrò avanti per te, porterò il tuo nome in alto… perché meriti giustizia dopo quello che ti hanno fatto, meriti di essere ricordata per ciò che sei stata.. una ragazza educata, studiosa e gentile con tutti e soprattutto colei che mi ha aperto gli occhi. Ciao piccola mia! Ti amerò per sempre te l’ho promesso ricordi? TI AMO”.
Questo il ricordo commosso del ragazzo, che in queste ore continua a ricevere vicinanza e messaggi di cordoglio per la prematura scomparsa di Sara. A ucciderla, come detto, sarebbe stato il suo collega del corso di laurea, Stefano Argentino.
La difesa di Argentino
Il ragazzo si trova ora in stato di fermo presso il carcere di Gazzi, a Messina. La sua difesa dovrebbe essere condotta dall’avvocato Raffaele Leone, ex sindaco di Noto nominato dai genitori di Argentino.
Lo stesso avvocato ha però fatto sapere che non ha ancora incontrato i familiari e che non sa se accetterà o meno il caso. Sarà necessario leggere le accuse mosse dalla procura prima di decidere il da farsi, ha commentato laconicamente.
Nel frattempo, sono stati notificati gli avvisi relativi all’interrogatorio di garanzia, fissato per domani, e all’autopsia, a cui la famiglia del presunto assassino parteciperà con propri consulenti. L’avvocato ammette di non aver mai avuto contatti con il ragazzo: “Non l’ho mai visto, non so nulla di lui. So solo che era tornato a casa e che in piena notte i carabinieri si sono presentati dai genitori”.
Un ragazzo molto riservato, dal carattere schivo. Ma anche amante della danza, delle motociclette, della Juventus. Così viene descritto Stefano Argentino a Noto. Nel suo paese natale in pochi vogliono commentare la notizia. A prendere la parola è stato il sindaco Corrado Figura, parlando di una “tragedia che devasta due famiglie. Alla famiglia di Sara va il mio cordoglio, ma anche i genitori di Stefano saranno distrutti”.
Una famiglia tranquilla, quella del presunto omicida. Mamma Daniela casalinga. Il papà un operaio. E poi il fratello. Gestivano delle case vacanze in paese, ed è anche lì che gli inquirenti avrebbero cercato Stefano prima di raggiungerlo in piena notte al suo domicilio. Nell’incredulità e la disperazione dei genitori.
Una vita spezzata che grida giustizia per bocca dei genitori di Sara
Starà alla magistratura accertare i motivi dell’ennesimo femminicidio di una giovane. Una vita spezzata che adesso grida giustizia per bocca dei genitori di Sara, arrivati a Messina poco dopo aver appreso la notizia dell’omicidio della figlia, che appena cinque giorni fa aveva richiesto all’Università di Messina la propria tesi di laurea. Sarebbe andata via presto dalla città dello Stretto, Sara. Non a sufficienza da anticipare l’aggressione fatale del suo assassino.