Tutto fermo dall’Assessorato, possibile si sblocchi qualcosa a fine mese ma non c’è certezza. Regione-lumaca nel pagare gli enti finanziati: manca ancora il secondo acconto dell'annualità
PALERMO – Sembrava il momento della rinascita, e invece l’Avviso 2 si sta rivelando la tomba della formazione professionale in Sicilia. I pagamenti con il contagocce, in estremo ritardo, stanno portando gli enti al collasso.
Per rendere nuovamente noto lo stato di emergenza in cui versano, nei giorni passati le associazioni che riuniscono gli enti di formazione sono tornate a scrivere all’assessore alla Formazione Roberto Lagalla e al dirigente generale del dipartimento al ramo Salvatore Taormina per sollecitare il pagamento del secondo acconto di finanziamento dell’avviso 2. I corsi sono già quasi tutti conclusi ma nessuno fra gli enti avrebbe visto la seconda fetta di pagamento.
“Continuiamo ad anticipare spese e a fronteggiare debiti – hanno denunciato in una nota congiunta Anfop, Asef, Assofor, Cenfop, Forma Sicilia, Confimpresa Italia e Federterziario – in attesa che le mirabolanti piattaforme informatiche della Regione Siciliana siano in condizione di stare al passo con la realtà e consentano lo sblocco dei pagamenti.
Una realtà composta da migliaia di lavoratori che hanno operato per un intero anno portando a conclusione le attività affidate dalla Regione, che di contro ad oggi ha pagato solo il 50% di quanto dovuto e, in alcuni casi, nemmeno quello”.
L’Anfop, l’Associazione nazionale formatori professionali, ha chiesto la convocazione del tavolo tecnico per acquisire informazioni sui tempi di erogazione dei secondi acconti degli Avvisi 2/2018 e sulle procedure di riconoscimento del saldo dei percorsi già conclusi.
“Tale perdurante situazione di grave e irreparabile danno per gli enti gestori e notevole disagio nell’erogazione degli emolumenti ai lavoratori – scrive nella lettera l’Anfop – costringerà i soggetti attuatori ad adire le vie legali per il recupero coatto delle somme con aggravio degli interessi moratori per inadempimento dell’amministrazione regionale”.
La preoccupazione è stata condivisa dalla Cisl Scuola. Il coordinatore regionale Giovanni Migliore ha definito “vergognoso il protrarsi dei ritardi”: “In generale – ha commentato il sindacalista – ultimamente sperimentiamo una totale assenza di confronto e di trasparenza mentre riteniamo sia necessario sedersi al tavolo e assumere decisioni veloci”.
Anche all’Ars l’argomento è in discussione. Il gruppo parlamentare del M5s con un atto ispettivo ha chiesto all’assessore regionale alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, chiarimenti in merito ai mancati pagamenti. “Riceviamo – afferma Giovanni Di Caro – ripetute segnalazioni dalle associazioni datoriali degli enti di formazione e dalle organizzazioni sindacali, sui gravi ritardi nel percepire i secondi acconti e i saldi”.
Quasi tutti i corsi, infatti, sono stati già conclusi nei mesi scorsi e ad oggi per inefficienze amministrative del dipartimento regionale alla Formazione professionale, non risultano effettuate le liquidazioni in favore dei beneficiari. “Si tratta – continua Di Caro – di ritardi ingiustificati nel processo di validazione della spesa che causano notevoli disagi ai lavoratori della formazione, costretti ad attendere le proprie spettanze. Anche i pagamenti delle indennità di frequenza agli allievi subiscono ritardi ripetuti e imbarazzanti”.
I ripetuti ritardi nei pagamenti, infatti, mettono in crisi il settore della formazione e non garantiscono continuità a causa di una programmazione dei fondi improvvisata e lenta. “Ho formalmente invitato l’assessore Lagalla a mettersi a lavoro – conclude Di Caro – per scongiurare il fallimento degli enti e il licenziamento collettivo dei lavoratori”.