La settimana inizia con un nuovo “scossone” in termini di politica internazionale: in Francia il nuovo primo ministro Sébastien Lecornu ha presentato al presidente Emmanuel Macron le dimissioni. Una decisione che arriva dopo pochissime settimane – neanche un mese – dopo la nomina, seguita alle dimissioni del predecessore di Lecornu François Bayrou.
Non c’è pace per la Francia, quindi, che da circa un anno a questa parte si trova ad affrontare una fase di instabilità politica e sociale con ben pochi precedenti nella storia recente. Un’instabilità inaugurata dal trionfo delle ultradestre alle Europee 2024 e dalle successive elezioni anticipate e proseguita con i contrasti che hanno impedito a Bayrou l’approvazione della Finanziaria e a Lecornu la formazione di un nuovo Governo per guidare il Paese almeno fino alle presidenziali del 2027.
Francia, dietro le dimissioni del primo ministro Sébastien Lecornu
Sembra che a provocare la nuova crisi di Governo in Francia sia stata proprio la formazione del nuovo Governo affidata a Lecornu. La rosa dei nomi, infatti, risultava sostanzialmente invariata rispetto alla precedente e questo ha scatenato gli scontri politici e aspre critiche da ogni schieramento politico.
“Non ci sono le condizioni” per governare, ha dichiarato il dimissionario. “I partiti politici continuano ad adottare una posizione come se avessero tutti la maggioranza assoluta nell’Assemblea Nazionale. Ogni partito politico vuole che l’altro adotti il suo programma”, ha proseguito l’ex primo ministro durante il punto stampa seguito alle dimissioni. Lecornu – il premier con il mandato più breve della Quinta Repubblica francese – si era detto “pronto al compromesso” ma costretto a constatare che gli “interessi dei partiti” avevano la meglio sul senso di collettività.
Le prospettive
Marine Le Pen, la capogruppo del Rassemblement National e tra le figure più forti dell’opposizione francese, è tra i primi a commentare le dimissioni di Sébastien Lecornu e a chiedere una fine all’era Macron. “Emmanuel Macron non può continuare a resistere allo scioglimento dell’Assemblea nazionale. Siamo arrivati a fine percorso. Non ci sono altre soluzioni. La sola decisione saggia è quella di tornare alle urne e consentire che i francesi diano una direzione al Paese”, dichiara, riprendendo l’ipotesi delle elezioni anticipate già considerata più volte negli ultimi mesi ma fortemente osteggiata dal presidente.
L’Europa reagisce alla crisi francese
Se dalla Commissione europea è arrivato uno stringato “no comment” alle dimissioni di Lecornu, i leader europei non hanno mancato di commentare questo nuovo scossone alla vita politica francese. Il portavoce del Governo tedesco Stefan Kornelius ha ribadito che la stabilità della Francia è “un contributo importante alla stabilità in Europa“. Dall’Italia, invece, tra i primi commentatori c’è Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, che spiega: “La nuova crisi di governo in Francia non è una buona notizia, preoccupano le ricadute che rischia di avere in un momento di straordinaria complessità come quello che stiamo vivendo a livello mondiale”
E aggiunge, sostenendo il centrodestra italiano e portando un parallelismo Francia-Italia sul tavolo: “La Francia, come l’Italia, è un paese fondatore dell’Ue e una delle principali economie del Continente: in un mercato globale strettamente connesso rischia di avere ripercussioni anche sulla nostra economia. Allo stesso tempo, le fibrillazioni politiche francesi testimoniano ancora una volta quanto sia fondamentale la stabilità politica che il governo di Centrodestra sta garantendo all’Italia, nell’interesse dei cittadini, delle famiglie e delle imprese”.
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