Gestione dei rifiuti e decoro cittadino ecco il piano stilato da MessinaServizi - QdS

Gestione dei rifiuti e decoro cittadino ecco il piano stilato da MessinaServizi

Gestione dei rifiuti e decoro cittadino ecco il piano stilato da MessinaServizi

giovedì 10 Ottobre 2019

Riorganizzazione in corso all’interno della società, mentre si estende il porta a porta nei quartieri. Intervista al presidente Lombardo: “Personale e nuovi mezzi sono le nostre priorità”

MESSINA – “Quando saremo a regime la città sarà più pulita, ma potrà esserlo soltanto con la collaborazione dei cittadini”. Il presidente della MessinaServizi Bene Comune, Pippo Lombardo, mentre prosegue l’avvio del servizio porta a porta per zone, traccia i punti della riorganizzazione interna alla società.

Centrale appare la gestione del personale, al momento ritenuto insufficiente per garantire la presenza di operatori tutti i giorni nelle 175 aree di spazzamento in cui è divisa la città. Facendo un giro, specie nelle periferie, la sporcizia prevale, ma anche in alcune zone centrali la situazione non è delle migliori.

“Ho un contratto di servizio approvato – spiega Lombardo – che prevede 583 dipendenti di cui solo 31 amministrativi, tutti gli altri andranno ai servizi. In questo momento ho 488 dipendenti e di questi 62 amministrativi e 75 con limitazioni o inidonei. Quindi sto facendo il servizio con il 50% di personale, è normale che la città sia sporca. Quando hanno fatto questo contratto e hanno dimensionato il Piano, non hanno considerato che Messina è grande 210 kmq, 30 kmq in più rispetto a Milano, con cinquanta villaggi e oltre mille chilometri di viabilità. Ho trovato solo una spazzatrice, ne avremo dieci in funzione, arrivate in questi giorni, in cui stiamo avviando il corso programmato per l’addestramento del personale”.

I mezzi ormai ci sono – aggiunge – ma manca il personale. Intanto sta proseguendo la selezione per le cento unità che assumeremo per un anno, penso già a fine mese”. Per il personale inidoneo, intanto, sono in corso le visite del medico competente e se verrà confermato il loro grado d’invalidità, non è esclusa l’ipotesi licenziamento. “Una volta completato l’accertamento del medico – sottolinea il presidente di MessinaServizi Bene Comune – scatta la procedura. Possono anche impugnare l’inidoneità rivolgendosi allo Spresal ma in caso di conferma si va avanti. Non posso tenere un inidoneo in servizio perché rischio personalmente. Non ci sono più posti sedentari in questa società, perché la pianta organica approvata quest’anno, con il 92% di adesioni sindacali, non li prevede. Neppure nelle isole ecologiche. Nella MessinAmbiente, che non aveva una Pianta organica, gli inidonei avevano mansioni non operative”.

“Risolte le criticità relative al personale e con i nuovi mezzi – anticipa ancora Lombardo – nel giro di alcuni mesi la città sarà più pulita di adesso, ma soltanto il senso civico potrà renderla costantemente pulita. Non posso passare due volte al giorno nello stesso posto e vedere cumuli di spazzatura con il cassonetto vuoto a fianco, anche di sabato quando c’è il divieto di conferimento”.

Per Lombardo però neppure quei cento che saranno assunti, appena completata la selezione, basteranno a coprire tutte le lacune. “Per entrare a regime e garantire tutte le zone di spazzamento – precisa – avremmo bisogno di almeno duecento persone in più. Delle 73 borse lavoro ne abbiamo una quarantina adesso in servizio, con venti ore a settimana. Sono da supporto per spazzare e per pulizie straordinarie, così come alcuni progetti dei cantieri servizio che abbiamo chiesto al Comune. Considerate le ferie e le malattie, ogni giorno non riesco ad avere più di 280 persone per fare tutti i servizi (raccolta differenziata, spazzamento, gestione degli impianti, isole ecologiche e trasporto). Abbiamo un tasso di assenza medio che va dal 20 al 24%. Come posso garantire tutto?”.

Resta la bassa percentuale di differenziata, ma Lombardo tiene a evidenziare che in Sicilia, tra le Città metropolitane, Messina ha la migliore performance con il 25% registrato a settembre. Siamo lontani però da quel 65% a cui si diceva che si sarebbe arrivati a luglio. “Era impossibile da raggiungere – conclude Lombardo – e neppure potevamo spingerci troppo perché non abbiamo impianti che avrebbero supportato il sistema. L’umido e l’indifferenziato dobbiamo conferirlo a Lentini senza avere un’area sufficiente per lo stoccaggio. Possiamo invece contare sull’impianto di selezione e valorizzazione dei rifiuti provenienti dalla differenziata, di contrada Pace e i contratti che abbiamo con i vari consorzi (Comieco, Corepla e Cial) sfatano la leggenda che finisce comunque tutto in discarica”.

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