Giulia Cecchettin e le vittime di violenza ricordate a Palermo - QdS

Giulia, Asia e le altre vittime di violenza, Monsignor Lorefice: “Un fallimento collettivo”

Giulia, Asia e le altre vittime di violenza, Monsignor Lorefice: “Un fallimento collettivo”

Redazione  |
sabato 25 Novembre 2023

"Abituiamoci al rispetto del tu" affinché casi come l'omicidio di Giulia e lo stupro al Foro Italico non avvengano più: l'appello dalla Diocesi di Palermo.

Palermo ricorda Giulia Cecchettin e tutte le vittime di femminicidio nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre.

Ecco il messaggio di Monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, rilasciato in una nota dell’Arcidiocesi di Palermo. Un ulteriore segno di vicinanza del capoluogo siciliano alle vittime, dopo la fiaccolata per Giulia organizzata poco dopo il ritrovamento del suo cadavere nell’area del lago di Barcis. Si invitano i lettori a visionare anche la sezione di approfondimento dedicata alla violenza contro le donne in occasione del 25 novembre.

Giulia Cecchettin e le vittime di violenza ricordate a Palermo

“Oggi in tutta Italia ci interroghiamo su Giulia. Sento dentro di me un dolore profondo. Un dolore di padre e di fratello. Perché Giulia è per ognuno di noi oggi figlia e sorella. Sento lo strazio di questo omicidio crudele, che ha ferito a morte i familiari e gli amici. Avverto lo sgomento dei genitori di chi ha ucciso e spero per lui un processo di intima consapevolezza del male terribile che ha compiuto, ergendosi a padrone della vita di una giovane donna di cui ha stroncato i sogni e oscurato il sole. Sento che questo strazio è vicino allo strazio della guerra“.

“Perché chi decide di fare la guerra non ha sanato in sé la frattura tra maschile e femminile, tra l’icona del potere e l’icona della vita. Fino a ieri, proprio nella nostra Palermo, con altrettanto sgomento ci interrogavamo su Asia, stuprata al Foro Italico come una preda. Cito Giulia e Asia assieme a tutte le altre donne, vittime delle quali non ricordiamo il nome, così come non sappiamo e forse non teniamo nel cuore il nome delle centinaia di donne oltraggiate dallo stupro, delle migliaia che ogni giorno sono vittime di violenza e maltrattamenti in famiglia, sul lavoro, nei loro tragitti quotidiani, nelle relazioni affettive”.

“Basta retorica”

L’appello di Monsignor Lorefice, nel ricordare Giulia e Asia a Palermo, è chiaro: bisogna smettere di chiacchierare e agire con un piano anti violenza a 360 gradi.

“Il 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne arriva per noi oggi in questo contesto, ed è come un appello pressante ad abbandonare ogni retorica. Le storie di Giulia, uccisa da Filippo, di Carmela, di Roberta, di Asia, oggi devono ricordarci solo una cosa: non c’è una casa, una scuola, una famiglia o una cerchia di amici che possa considerarsi al riparo, immune dal rischio di un delitto frutto di un collettivo fallimento culturale ed educativo. Non si tratta di accompagnare i figli maschi ma di accompagnarci tutti assieme verso un modo diverso di vivere le differenze, ritrovando la forza dell’essere comunità, del non rimanere isolati e privi di autentico confronto”.

Monsignor Lorefice chiede anche di auto-educarsi ed educare al rispetto dell’altro, dei suoi spazi e della sua soggettività. “Educhiamoci ogni giorno, in ogni nostro contesto intimo, familiare, professionale, sociale, al rispetto del ‘tu’. Alla contemplazione della bellezza dell’altro e del progetto di Dio. A porre, con la serietà del nostro impegno nel tessere relazioni autentiche, le premesse di uno stare al mondo che permetta a ciascun uomo e a ciascuna donna di vivere il proprio inno alla vita”.

Immagine di repertorio

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