Giuseppina Radice, l'arte vestito per pensieri - QdS

Giuseppina Radice, l’arte vestito per pensieri

Antonino Lo Re

Giuseppina Radice, l’arte vestito per pensieri

giovedì 02 Settembre 2021

Sulla Poltrona di Nicoletta di oggi c'è Giuseppina Radice, titolare da oltre trent’anni della Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Catania

Giuseppina Radice, già titolare da oltre trent’anni della Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, Critico e Storico dell’Arte, è stata ospite sulla “Poltrona di Nicoletta” per presentare il suo ultimo libro “Eau de voilette”, dedicato alle donne con la mente e con il cuore.

Un saggio in cui sono contenute 87 testimonianze (di uomini e di donne) che sono il riconoscimento di una qualità incarnata in una donna che lei ama definire: naturale, semplice positiva. Senza alcuna retorica. Senza alcuna rivendicazione. Senza aggressività. Senza alcun vittimismo o pietismo.

“La donna ha la sua forza nel suo essere donna”. Non deve mascherarsi da uomo per vivere la sua vita né deve sconfiggere l’uomo/nemico per realizzare i suoi progetti. Le differenze devono esserci, ma la loro valorizzazione è rispetto e intelligenza, elementi indispensabili per una crescita non solo anagrafica.

Da sempre convinta che lo studio dell’arte sia una cura contro il razzismo e una conquista di libertà nel confronto continuo con la diversità tiene regolarmente “Corsi di alfabetizzazione all’ Arte contemporanea” certa che attraverso l’arte si possa insegnare la vita.

Un libro che la rappresenta nella sua essenza omaggiando la donna, pensando al senso della donna senza, demonizzazioni e santificazioni creando congiunzioni con gli uomini e non divergenze. Riguardo all’arte ritiene che l’artista debba assumersi le responsabilità del proprio lavoro.

L’arte è cultura, manifestazione della creatività umana, e il fruitore dell’arte può realmente comprenderla solo attraverso la conoscenza e lo studio.

Nel guardare a un’opera, ribadisce il concetto che – “Si ha il dovere di guardare a un’opera percependo l’oggettività della sua bellezza intrinseca”. – L’arte dev’ essere unione e rappresentazione della bellezza, che esula sempre dal gusto personale.

Davanti alla scelta tra un libro del Louvre del 1952 in cui è contenuta una selezione di grandi artisti della storia dell’arte classica e un libro di Marcel Duchamp, ha scelto Duchamp perchè l’opera “La Fontana” è l’esemplificazione della sua professione di professore di arte contemporanea e anche titolo di Eau de voilettte la rimanda allo stesso artista, che nel 1921 creò oltre all’Orinatorio un altro “Ready Made” che oggi resta un capo saldo dell’arte dei nostri giorni.

Nicoletta Fontana

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